Quanto prenderò di pensione? Inps: tre modi per rispondere “poco”

ROMA – Quanto prenderò di pensione? Inps: tre modi per rispondere “poco” dal sito www.inps.it. Tre sono i servizi di ausilio ai cittadini per conoscere il proprio futuro pensionistico che saranno attivati fin dalle prossime settimane: Estratto conto integrato, Calcolatore della pensione, Simulatore della pensione. Tutti e tre diranno agli iscritti Inps cosa li aspetta, quanto dovranno lavorare, quanto gli spetterà di assegno mensile. In generale, possiamo anticipare che in media gli assegni base caleranno, che per costruirti un futuro dignitoso fuori dal lavoro sempre più importante è pensare con largo anticipo a una previdenza complementare.

Estratto conto integrato. E’ il primo servizio che viene messo a disposizione dall’Inps. E’ rivolto in particolare a quei 5/6 milioni di italiani che hanno versato i propri contributi previdenziali in diverse gestioni Inps o presso diverse Casse. ECI fornisce loro tutte le informazioni attraverso un’unica consultazione online, con accesso personalizzato sul portale dell’ultimo Ente dove risulta iscritto.

Calcolatore della pensione. L’Inps annuncia questo servizio pronto per il prossimo mese: va cercato su www.inps.it tra i servizi online. E’ rivolto a tutti gli iscritti Inps, ma da aprile servirà innanzitutto a colro che sono nati prima del 31 dicembre 1955. Potranno conoscere data della pensione e importo presuntivo dell’assegno.  Nei prossimi mesi il servizio verrà esteso a tutti coloro che sono in vista del raggiungimento dei requisiti pensionistici.

Simulatore della pensione. Quest’ultimo servizio è rivolto ai giovani, coloro che per età sono molto lontani ancora dal conseguimento della pensione. Tuttavia, forse è il più importante, perché fa conoscere in anticipo quanto tempo dovranno rimanere al lavoro  e quanto riusciranno a prendere di assegno. E’ un compito difficile, entro l’anno dovrebbe essere a disposizione una procedura che attraverso varie simulazioni consente una risposta presuntiva affidabile.

Le “verità nascoste”: donne e precari prenderanno il 15% in meno. Per gli attuali lavoratori a singhiozzo, per le donne e in generale per le fasce più deboli, la precarietà è un fattore critico tale da pregiudicare la possibilità di pensioni adeguate e dignitose. Era un allarme della Corte dei Conti, un po’ di luce su quelle verità nascoste dietro la doppia riforma lavoro/pensioni: in media, per i precari e le donne la pensione sarà ridotta del 15%. In pratica, se un giovane lavoratore ha tre stop lavorativi da un anno l’uno nel primo decennio lavorativo (5 anni per la maternità di una donna) la decurtazione sull’assegno pensionistico sarà davvero pesante. L’unica strada per avere una pensione decente è di allungare di molto la vita lavorativa. O, in alternativa, verificare su un simulatore quanto prenderai di pensione e pensare da subito a un a pensione integrativa )previdenza complementare).

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