Pensioni quota 100 per 267mila persone nel 2019-2020, 40% dei pensionati sotto i 1000 euro Pensioni quota 100 per 267mila persone nel 2019-2020, 40% dei pensionati sotto i 1000 euro

Pensioni quota 100 per 267mila persone nel 2019-2020, 40% dei pensionati sotto i 1000 euro

Pensioni e quota 100 per 267.000 persone nel 2019-2020, un numero molto inferiore rispetto alle previsioni del vecchio governo Lega-M5S. Governo che stimava quasi un milione di uscite. E’ quanto emerge dal Rapporto Itinerari previdenziali.

Nel solo 2020 le persone uscite con quota 100 sono state 117.034, un numero inferiore a quelle andate a riposo con la pensione anticipata (176.924). Pensione anticipata ovvero dopo aver raggiunto 42 anni e 10 mesi di contributi (41 e 10 mesi se donna) e aver atteso il periodo di finestra mobile.

Pensioni, quota 100 e i 1000 euro al mese…

Sono circa 6,3 milioni i pensionati italiani che percepiscono fino a 1.000 euro al mese, meno del 40% del totale. “Le singole prestazioni di importo pari a circa mille euro sono circa 14,7 milioni e rappresentano il 64,6% delle pensioni in pagamento”, dice Alberto Brambilla, Presidente del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali.

Nel calcolo degli importi medi dei singoli trattamenti pensionistici, prosegue Brambilla, “sarebbe poi più opportuno procedere per tipologia. Evitando di mischiare tra loro prestazioni di natura non omogenea, ad esempio perché non egualmente sostenute da contribuzione. Quasi 40% dei pensionati ha redditi pensionistici al più di poco superiore ai mille euro lordi al mese. Ma nella maggior parte dei casi non di tratta di pensioni in senso stretto quanto piuttosto di prestazioni assistenziali. Non sostenute da contribuzione e quindi di fatto interamente o parzialmente a carico della collettività”.

Pensioni: 48% pensionati assistiti almeno in parte

I beneficiari di prestazioni totalmente o parzialmente assistite in Italia nel 2019 erano, senza considerare le quattordicesime mensilità, 8.137.540. Al netto delle duplicazioni relative ai soggetti contemporaneamente percettori di pensioni di invalidità civile e indennità di accompagnamento, 7.728.678, vale a dire il 48,2% dei pensionati totali.

“È quasi assurdo pensare che in un Paese del G7 come l’Italia quasi il 50% di pensionati non sia stata in grado di versare neppure 15/17 anni di contributi regolari e debba quindi essere assistita dallo Stato – dice ancora Brambilla – . -Ed è allora importante che la politica rifletta su questi numeri. Innanzitutto, perché non sembrano rispecchiare le reali condizioni socio-economiche del Paese. In secondo luogo, perché non va dimenticato che, a differenza delle pensioni finanziate da imposte e contributi, queste prestazioni gravano per 25,77 miliardi sulla fiscalità generale. Non sono neppure soggette a imposizione fiscale”.

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