ROMA – Ecco chi va in pensione nel 2019 a quota 100. Lavoratori dipendenti con carriere lunghe e continue, perlopiù residenti nelle regioni del Nord-Ovest e del Nord-Est o impiegati nelle pubbliche amministrazioni. [ App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui, – Ladyblitz clicca qui – Cronaca Oggi, App su Google Play ] Eccolo l’identikit dei candidati alle nuove pensioni di anzianità che il governo Conte dovrebbe attivare dal prossimo mese di gennaio con la cosiddetta quota 100, ovvero il piano per superare la legge Fornero.
Il Governo valuta l’ipotesi di un’operazione in due tappe: consentire subito dal 2019, facendo leva sulla prossima legge di bilancio, il pensionamento con almeno 64 anni di età e 36 di contribuzione, e prevedere con tempi più lunghi il canale di uscita con 41 anni di contributi a prescindere dall’età. A lasciare intendere che quota 100 è prioritaria rispetto a quota 41 è stato indirettamente lo stesso Matteo Salvini.
Come spiega Il sole 24 Ore:
La mappa dei nuovi pensionandi parte dalle classi centrali della generazione dei baby boomers (i 64enni del 2019 sono nati nel 1955) e si compone con gli iscritti al Casellario degli attivi Inps. L’ultimo anno certificato è il 2016 e nella classe di età 60-64 anni si contano poco meno di un milione di iscritti, per una media di circa 200mila per ogni coorte. Sono tutti i lavoratori residenti del settore privato, dipendenti e autonomi, numeri certificati come medi annui, dai quali vanno dunque esclusi gli stagionali. A queste cifre, molto grezze e aggregate, vanno aggiunti i circa 100-150mila dipendenti pubblici che ogni anno dovrebbero andare in pensione tra il 2019 e il 2021, stando alle previsioni più condivise e che trovano riscontro nelle distribuzioni per classi di età che si leggono sul Conto annuale della Pa.