Pensioni, ipotesi quota 100 con 36-37 anni di contributi. Ma età minima sale a 64/63 anni

Pensioni, ipotesi quota 100 con 36-37 anni di contributi. Età minima 62 anni
Pensioni, ipotesi quota 100 con 36-37 anni di contributi. Età minima 62 anni

ROMA – Il governo è al lavoro su un’ ipotesi di riforma delle pensioni con quota 100 da raggiungere con 36/37 anni di contributi. In questi casi l’età minima anagrafica per andare in pensione salirebbe dai 62 ipotizzati (38 di contributi) a 6a/63 anni. In modo che la somma tra le due età, anagrafica e contributiva, faccia appunto quota 100.

Con 36 anni di contributi sufficienti alla pensione andrebbero in pensione nel 2019 450 mila lavoratori in più rispetto alle regole attuali; con 37 anni l’uscita riguarderebbe 410 mila persone in più rispetto all’attuale sistema.

Oltre alla quota 100 con doppio paletto per andare in pensione anticipata prima dell’età di vecchiaia, il governo sta studiando anche la possibilità di ridurre gli anni di contributi necessari ad andare in pensione anticipata indipendentemente dall’età anagrafica. Nel 2019 i contributi previsti per uscire dal lavoro a qualsiasi età salgono a 43 anni e 3 mesi (42 anni e 3 mesi per le donne) e il governo studia di ridurli anche se appare difficile fissarli a 41 anni e mezzo come ipotizzato in principio. Si lavora quindi all’uscita per l’anno prossimo di oltre 400 mila persone dal lavoro in aggiunta a quelle previste con le regole attuali e la percentuale dovrebbe essere del 60% per il settore privato e del 40% in quello pubblico. Al momento sembra che l’asticella dei contributi per andare in pensione con quota 100 sia fissata a 37 anni ma si lavora, soprattutto su pressione della Lega, per portarla a 36.

La Lega si dice soddisfatta dell vertice sulla legge di Bilancio con il ministro dell’Economia Giovanni Tria di venerdì. Dal vertice confermate appunto le misure su quota 100 delle pensioni, nella formula di 62 anni di età e 36-37 di contributi. Così come una riduzione dell’Ires al 15% per gli utili reinvestiti in azienda in macchinari o in assunzioni stabili. Il sottosegretario al Tesoro, Massimo Bitonci, ha specificato che comporta “un risparmio per le imprese di quasi un miliardo di euro”.

Al termine del vertice fonti del partito di Matteo Salvini (riportate da Repubblica) fanno sapere che “è stata molto positiva e Tria ha preso atto della volontà politica della Lega e del Movimento 5 Stelle di realizzare formule importanti di cambiamento, dal reddito di cittadinanza per gli italiani alla riforma delle pensioni”. Più cauta la reazione di Luigi Di Maio su Facebook: “Ho avuto notizie dalla riunione economica di oggi a palazzo Chigi. Si sono fatti passi in avanti perchè il nostro obiettivo è applicare il reddito di cittadinanza, superare la legge Fornero e abbassare tasse con un sistema di flat tax. Ma bisogna fare ancora passi avanti”.

 

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