Pensioni: riscatto laurea gratuito per i millennials (i nati dall’80 al 2000)? La proposta

Pensioni: riscatto laurea gratuito per i millennials (i nati dall'80 al 2000)? La proposta
Pensioni: riscatto laurea gratuito per i millennials (i nati dall’80 al 2000)? La proposta

ROMA – Pensioni: riscatto laurea gratuito per i millennials (i nati dall’80 al 2000)? La proposta. Rendere gratuito il riscatto della laurea per i Millennials. L’ipotesi c’è e comincia a farsi anche strada. A lanciarla è il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, in occasione del forum dei commercialisti sulla previdenza. Del resto il riscatto della laurea, benché oneroso e per questo si cerca di porre rimedio, aumenta l’assegno previdenziale mensile e avvicina al conseguimento dei requisiti per raggiungere la pensione.

“La mia proposta è quella di fiscalizzare il periodo contributivo legato agli studi universitari”, dice Baretta. In altre parole, si tratta di non far passare invano ai fini pensionistici il tempo passato sui libri, dando una copertura pubblica. Ora, invece, far valere quegli anni costa caro. I sindacati danno il benvenuto all’idea e puntano a entrare nel dettaglio già nel tavolo del 4 maggio al ministero del Lavoro.

L’obiettivo, spiega Baretta, è dare una pensione ai giovani, assicurargli “una continuità contributiva”, visto che i loro percorsi sono sempre più accidentati, pieni di “buchi”, fasi trascorse senza versare un contributo, perché il posto non c’è. La misura avrebbe anche il vantaggio, sostiene il sottosegretario, di “incentivare a laurearsi”.

Il ‘bonus’, magari una contribuzione gratuita già determinata, riguarderebbe chi è studente al momento dell’entrata in vigore della novità e sarebbe condizionato al conseguimento del diploma di laurea o post-laurea. “Da tempo la Uil propone di rendere gratuito il riscatto della laurea. Per questo concordiamo con quanto affermato dal sottosegretario Baretta”, dice il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti.

“La proposta deve essere definita – chiarisce – nel tavolo di confronto tra Governo e sindacati”. Sulla stessa linea il segretario confederale della Cgil, Roberto Ghiselli, che conferma come il tema ci sia. Serve però, aggiunge il sindacalista, “un’idea complessiva”, che valorizzi anche “i periodi di disoccupazione, bassi salari legati a contratti precari e assenza dal lavoro, in particolare delle donne, per ragioni di cura di figli piccoli o di anziani”.

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