Pensioni scuola: l'Inps conferma settembre 2019 per l'uscita anticipata con quota 100 Pensioni scuola: l'Inps conferma settembre 2019 per l'uscita anticipata con quota 100

Pensioni scuola: l’Inps conferma settembre 2019 per l’uscita anticipata con quota 100

Pensioni scuola: l'Inps conferma settembre 2019 per l'uscita anticipata con quota 100
Pensioni scuola: l’Inps conferma settembre 2019 per l’uscita anticipata con quota 100

ROMA – Chi ha maturato il diritto per la pensione con la cosiddetta Quota 100 nella scuola potrà uscire a settembre 2019. Lo conferma l’Inps che in una nota definisce “destituita di ogni fondamento la notizia secondo cui si rischierebbe uno slittamento dei tempi che potrebbe far saltare la finestra d’uscita del 1 settembre 2019 a disposizione del personale scolastico per cui, pur avendo i requisiti quest’anno, di fatto ci si potrebbe pensionare solo nel settembre del 2020: chi ha conseguito il diritto alla pensione anticipata nei termini di legge – precisa l’Istituto – sarà collocato in pensione dal 1 settembre prossimo”.

L’Istituto – si legge nella nota – “ha predisposto una serie di importanti iniziative organizzative e procedurali per fronteggiare l’eccezionale carico di lavoro generato dalla riforma pensionistica del Decreto Legge 4 del 2019, che affianca una serie di importanti novità già previste dalla Legge di bilancio per l’anno 2019. In particolare, per il personale scolastico l’Istituto ha avviato, in costante collaborazione col MIUR, attività dedicate di normalizzazione delle posizioni assicurative. La proficua collaborazione ha portato, da un lato, alla condivisione di atti di indirizzo adottati dal Ministero per il potenziamento degli strumenti per lo scambio dei dati tra l’Inps e gli Uffici scolastici territoriali e le istituzioni scolastiche e, dall’altro, all’individuazione di una precisa tempistica per le attività di sistemazione dei dati da parte delle Strutture scolastiche per consentire all’Inps la verifica del diritto a pensione e la successiva liquidazione alla decorrenza prestabilita”.

Si coglie l’occasione per precisare – conclude la nota – “che, a seguito della fusione di Inpdap in Inps, l’intero patrimonio informativo dell’Inpdap è stato trasferito negli archivi Inps ed è gestito attualmente dall’Inps. Le carenze informative sulle posizioni assicurative dei dipendenti pubblici sono legate alla peculiare carriera lavorativa che caratterizza questa categoria di lavoratori ed ai meccanismi di gestione delle loro posizioni assicurative, ma non hanno impedito e non impediscono la corretta liquidazione della pensione”.

(fonte Ansa)

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