Pensioni, andare in pensione a 64 anni di età è una cattiveria a danno dei lavoratori, una ingiustizia sociale, una legge intollerabile? In Francia scioperi e manifestazioni e cortei e forte opposizione sociale e politica alla pensione a 64 anni di età, l’idea della protesta è che Macron tortura la gente attentando alla sua pensione. Pensione quando? In Francia per legge a 62 anni. Ma anche prima e meglio come da regimi pensionistici speciali godono alcune grandi categorie soprattutto nel pubblico impiego e nei trasporti. Dunque, come da proteste e opposizioni e sondaggi d’opinione (il 60 e passa per cento dice no) a molti, moltissimi, 64 anni per andare in pensione sembran troppi.
Ai francesi viene detto: ma come, non sapete che in Italia ad esempio l’età per andare in pensione è a 67 anni? Non proprio vero, anzi vero per nulla: in Italia da più di un decennio c’è una legge (Fornero) che manderebbe in pensione a 67 anni. Legge che vige in Italia. Ma siamo Italia e quindi la legge è intessuta, quasi fatta di eccezioni. Eccezioni per genere, comparto produttivo, quote miste tra anni di età e anni di contributi…Di eccezione in eccezione, sommandole nei loro effetti, la risultante è che in Italia l’età media effettiva e reale in cui si va in pensione è 63 anni (la media dell’età di chi in pensione ci va prima e chi ci va dopo i 63 anni). Quindi anche in Italia, sindacati e partiti possono testimoniare e garantire, 64 anni di età per andare in pensione sembran troppi.
Se 64 anni sembran troppi per andarci e si vuole rimanere sotto questa soglia d’età, aritmetica dice che si vuole (e si ritiene possibile e doveroso) stare in pensione per 20/25 anni dopo esserci andati. Infatti se ci si va a 60 o poco più e si muore ad ottanta o poco più…Diritto naturale percepire pensione per 20/25 anni? Certo si può fare. Ad alcune condizioni, indispensabili. Prima: versamento costante nei decenni da parte del futuro pensionando di contributi previdenziali parametrati anche sulla durata della pensione, quindi potenzialmente maggiori e crescenti di quelli attuali. Seconda: tassazione generale che sopperisca ad eventuali deficit previdenziali, insomma disponibilità a pagare più tasse per la previdenza. Terza: che qualcuno, anzi molti, lavorino per pagare contributi e tasse. Ma…
Inps calcola e comunica che nel 2050, tra meno di 30 anni, sarà uno a uno, un lavoratore per ogni pensionato. Non sarà un pareggio, sarà una pesante sconfitta. Per il lavoratore che dovrebbe sostenere il peso insostenibile di tassazione e contribuzione per mantenere 1 a 1 il pensionato. E per il pensionato che a quel punto dovrebbe prendere pensione davvero bassa. Bassa rispetto a quanto ha versato. Perché sulle pensioni basse in Italia la bugia è ufficiale d’obbligo: una pensione di 900/1000 euro al mese è bassa, bassissima se questa è una pensione dietro e dentro la quale ci sono contributi versati. Se invece è una pensione pagata dallo Stato senza che dentro e dietro ci siano contributi versati, se è una pensione di assistenza più o meno socialmente correttamente mirata, allora 900/1000 euro al mese non sono pensione bassissima e bassa.
Ad oggi in Italia 16 milioni di pensionati e 22 milioni di lavoratori in attività (in realtà pensioni alquanto di più di 16 milioni perché ci sono pensionati che percepiscono due o tre assegni tutt’altro che illegalmente, anzi). Fa più o meno uno sbilancio annuo Inps di circa 30 miliardi. Perché Inps paga non solo pensioni alla cui base ci sono contributi ma anche pensioni di sociale assistenza e paga anche i vari e molteplici redditi di cittadinanza (non c’è solo quello nazionale, ce ne sono regionali e comunali e di varie denominazioni e forme). Inps paga? Certo Inps paga pensioni e redditi da welfare, ma il chi paga non è in prima istanza l’Inps.
Pagano ovviamente i contribuenti. Tutti? Tutt’altro che tutti: viviamo in un paese dove il 79 per cento dei contribuenti dichiara redditi entro i 29 mila euro lordi annui. Quindi il 79 per cento dei contribuenti fuori si chiama: paga poco se non pochissimo in termini fiscali e ottiene in termini di spesa pubblica molto più di quanto vi contribuisce. La bugia ufficiale e d’obbligo? Che sia possibile giusto tenere quanto più bassa possibile l’età pensionabile, che sia possibile e socialmente giusto aumentare occasioni e modalità di pensionamento alla cui base non vi siano contributi, che sia possibile giusto che l’accesso all’assistenza, alle prestazioni sociali, al welfare previdenziale e non sia di fatto più facile, anzi garantito, a chi mente sul proprio reddito reale ed evade tasse e contributi.
In Francia la destra di Marine Le Pen e la Sinistra Indomabile (così si chiama) di Melenchon, oltre che tutti i sindacati, dicono al popolo che 64 anni sono troppi per andare in pensione, che in pensione per 20/25 anni e allora? Che dove non arrivano i contributi e le tasse arrivino i soldi stampati dal governo a debito. Che, soprattutto, ognuno, ogni categoria e individuo si deve tenere qual che ha preso, quel che è e che del doman…in fondo chi se ne frega. In Francia, solo in Francia? La Cgil e M5S format Conte dicono, esigono accesso alla pensione prima di quanto oggi accada, quindi, se sanno quel che dicono, prima dei 63 anni. E chiedono, anzi esigono (stavolta si aggiunge il Pd) allargamento della platea delle pensioni erogate senza che vi siano contributi alla base, pensioni riconosciute e pagate per…istanza sociale. Battaglie di opposizioni, con doverosa esagerazione di propaganda-programma? Per nulla: la Lega esalta la pensione per tutti alla minor quota possibile e compatibile con le aspettative. Elettorali aspettative, non di bilancio.
Forza Italia ha una tradizione in materia di scouting e promozione delle eccezioni alla età pensionabile di legge e poi Berlusconi fa sua bandiera la pensione a mille euro minimo, per tutti, anche per chi non ha mai pagato un contributo, quindi una vera e propria staffetta con il Reddito cittadinanza M5S. Fratelli d’Italia tiene pensionandi assai anche nel suo elettorato. E poi chi ha detto, da decenni, al popolo che si può, si deve, che è giusto, possibile, sano in pensione il prima possibile, comunque a 60 scocca orologio biologico, che chi dice non si può è nemico del popolo? In Francia come in Italia a cantare questa canzone, a dare questa lezione sono la Destra e la Sinistra, stavolta pienamente nel ruolo e funzione del Gatto e la Volpe che prendono sotto braccio, consigliano, indirizzano e assistono il popol Pinocchio.
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