ROMA – Pensioni: figli e figliastri del sistema, figli accuditi dalle leggi, dalla politica, dai sindacati e figliastri trascurati quando non puniti dalle leggi, dalla politica, dai sindacati. E anche l’informazione ci mette del suo nel favorire e omaggiare i figli accuditi e nel bastonare i figliastri. Ci mette del suo nel nascondere, occultare che ci siano appunto figli e figliastri nel sistema pensioni.
Sarà sempre troppo tardi e probabilmente quel giorno non verrà mai quando il titolo super classico “metà delle pensioni sotto i mille euro” sarà almeno accompagnato da quello “otto milioni di pensioni pagate senza contributi versati“. Perché tenere insieme i due titoli è raccontare la realtà e la verità. Metà delle pensioni pagate sono sotto i mille euro di importo proprio perché otto milioni (su circa 20 milioni) sono pagate a persone che per quella pensione non hanno mai pagato un contributo.
Assommano a vario titolo a circa otto milioni le persone che giunte all’età di legge della pensione si manifestano per la prima volta all’Inps chiedendo una delle varie forme di pensione assistenziale. Spesso quelle stesse persone non si sono mai manifestate neanche al Fisco prima dei 60 e passa anni. Comunque alle fondamenta degli assegni, magri, pensionistici loro riconosciuti di fatto a domanda non ci sono contributi. Il welfare, lo Stato e la collettività non sono in grado o non hanno voglia di distinguere tra questi otto milioni quanti (e saranno moltissimi) non hanno avuto in vita redditi da dichiarare e quindi contributi da versare e quanti (e non saranno certo pochi) redditi hanno avuto e si vanno a beccare la “pensione di Stato” senza averci messo un euro o una lira, lamentando magari la sua esiguità.
Secondo dati Inps la media dell’assegno pensionistico per chi ha versato contributi è tra i 26 e i 28 mila euro annui. Falso dunque che l’importo delle pensioni per chi la sua pensione se l’è pagata sia di fame. Un falso cui l’informazione mette regolarmente il timbro, falso, di autenticità.
Sempre Inps regolarmente comunica e regolarmente l’informazione a fatica pubblica come un pensionato su quattro di pensioni ne percepisca due. In alcuni casi si arriva anche a quattro. Dalla fatica di capire e spiegare come e perché di pensioni vi siano 20 milioni e più per 16 milioni di pensionati l’informazione rifugge e recalcitra, adotta il non mi compete.
Peggio, si preferisce e predilige raccontare che i giovani la pensione non la vedranno mai. Giovani oggi senza pensione domani è diventato luogo comune e convinzione diffusa. Tanto diffusa da indurre appunto la convinzione tra i giovani al lavoro che i contributi che loro versano siano soldi buttati. No, non sono buttati. Sono erosi, mangiati da partiti di destra e sinistra, da governi e sindacati tutti sostanzialmente concordi nel mandare in pensione quanti più il più presto possibile. Quota 100 della Lega ma anche le infinite eccezioni bandiera e programma e obiettivo di Cgil-Cisl e Uil e Pd e Leu (M5S associato ad entrambi nella missione). Eccezioni all’età di pensionamento. Eccezioni che facevano in modo che prima della Fornero l’età effettiva di pensionamento fosse 58 anno e dopo la Fornero, legge Fornero in vigore pensione a 66 anni, in Italia si andasse in media in pensione a 62 di anni.
I giovani se avranno la fortuna di avere un lavoro, un reddito e quindi se avranno possibilità di pagare contributi la pensioni l’avranno ed è irresponsabile e socialmente criminale raccontare loro che tanto non la vedranno mai. Omettendo allegramente che oggi a milioni la pensione la prendono senza aver versato contributi, trascurando che oggi in pensione ci si affolla e ci si spinge ad andare anche con relativamente pochi contributi. Raccontarla storta sia per un verso che per al’altro, aggiungendo il fiocco falso delle pensioni d’oro da punire e tutto si risolve. E’ pensar male pensare non sia solo pigrizia, superficialità e ignoranza ignorare che mamma pensione in Italia ha e fa figli e figliastri?