ROMA – Pensioni. Poletti vuole incentivare anticipo: “Sgravi imprese e riscatto laurea”. I criteri imposti dalla riforma Fornero sull’età pensionabile sono troppo rigidi, anche l’Europa non accetta modifiche alle soglie predisposte, tuttavia nel Governo, a cominciare dal ministro del Welfare Giuliano Poletti si continua a ragionare su misure di tutela per i lavoratori anziani che non hanno ancora maturato i requisiti per la pensione. Due novità (non imminenti, se ne discuterà alla prossima legge di stabilità) premono anche perché Ncd s’è mostrato sensibile al tema. Li riassume Enrico Marro sul Corriere della Sera:
1) Incentivare, nel caso di accordi tra azienda e dipendente sull’uscita anticipata dal lavoro, l’azienda stessa a integrare i contributi previdenziali del lavoratore.
2) Rendere molto più conveniente di ora il riscatto della laurea.
La premessa al ragionamento l’ha svolta lo stesso Poletti intervistato dal quotidiano dei vescovi Avvenire. “Sicuramente la legge Fornero ha creato problemi – dice Poletti – e ora abbiamo la necessità di introdurre alcuni elementi di flessibilità in uscita, a partire dalle condizioni socialmente più difficili. Il tema-previdenza è centrale, la stabilità dei conti è segno della nostra affidabilità. Però adesso dobbiamo riflettere anche su un altro dato: quanto costa in termini di competitività tenere al lavoro persone che già hanno dato tutto? Ecco, dobbiamo partire da qui e ragionare con l’Europa su questo schema”.
Nel frattempo va avanti la telenovela degli esodati. Finora con 6 decreti dal 2012 a oggi sono state salvaguardate 170 mila persone, alle quali si è concesso di andare in pensione con le regole precedenti alla Fornero. Ma i comitati esodati premono per un altro decreto per ampliare la platea. Palazzo Chigi è contrario, anche perché le sei salvaguardie hanno già impegnato una spesa di quasi 12 miliardi fino al 2020.
Per fare chiarezza Sacconi ha incaricato una commissione coordinata da Annamaria Parente (Pd) di censire l’eventuale esistenza di altri esodati . In seguito a un ordine del giorno di Pietro Ichino (Pd) è stato predisposto un modulo che verrà messo online sul sito del Senato («è questione di settimane», dice Parente) dove chi ha perso il posto in seguito ad accordi con l’azienda prima della Fornero potrà dichiararsi, allegando l’atto di scioglimento del rapporto di lavoro. (Enrico Marro, Corriere della Sera)
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