
Pensioni a 1.000 euro, importante svolta - blitzquotidiano.it
Importante svolta per questi pensionati, che vedranno l’assegno aumentare fino a 1.000 euro al mese. Ecco come ottenerlo e quali sono i requisiti da soddisfare.
Si stima che attualmente in Italia siano 4,8 milioni le pensioni inferiori a mille euro al mese. Al netto dell’adeguamento al costo della vita previsto per legge, l’esecutivo a guida Fratelli d’Italia ha aumentato di circa 13 euro mensili i trattamenti previdenziali inferiori al minimo previsto dalla legge. Insomma: siamo ben lontani dal raggiungere i 1.000 euro di pensione minima.
Allo stato attuale delle cose il trattamento pensionistico minimo nel nostro Paese ammonta a 598,61 euro, importo salito a 611,77 euro con l’aumento del 2,2% previsto dall’ultima legge di Bilancio. Senza contare che i lavoratori che hanno versato contributi solo con il sistema contributivo non hanno diritto all’integrazione al trattamento minimo.
Dunque se la pensione è inferiore a 598,61 euro l’unica maggiorazione riconosciuta è quella straordinaria del 2,2%. Non tutto però è perduto: alcuni pensionati potranno beneficiare di una ricca integrazione se l’assegno percepito mensilmente è molto basso. Per loro la soglia minima fissata, a partire dal 2025, sarà pari a 1.000 euro. Ecco quali sono i requisiti per ottenere l’integrazione.
Svolta pensioni a 1.000 euro al mese: beneficiari e requisiti
Possono esultare i pensionati della Provincia autonoma di Bolzano che a decorrere da quest’anno vedranno la pensione minima salire a 1.000 euro. Manca solo qualche passaggio burocratico prima che trovi concreta realizzazione l’iniziativa della provincia bolzanina (dove del resto il costo della vita è il più alto in Italia e le pensioni basse sono più penalizzate che in altre zone della Penisola).

Il Consiglio provinciale, dopo la Giunta comunale, ha dato il via libera alla pensione minima di 1.000 euro. Gli assegni inferiori a questa soglia minima riceveranno un’integrazione fino al raggiungimento dei 1.000 euro previsti. Si stima che il costo di questa misura sia pari a 150 milioni di euro. L’obiettivo della Provincia è quello di erogare l’integrazione fino al 2027.
Il provvedimento dovrebbe aumentare mediamente di 2.400 euro netti all’anno le pensioni minime per una platea di circa 17 mila pensionati. Nella platea dei potenziali beneficiari sono compresi i percettori degli assegni per invalidità civile e dell’Assegno sociale. Tra i requisiti per ottenere l’integrazione c’è quello anagrafico (età minima 65 anni) e quello reddituale (ISEE fino a 20 mila euro annui).
Altri requisiti sono la dimora stabile e ininterrotta da almeno 12 mesi nella Provincia di Bolzano. Non sarà necessario presentare alcuna domanda per avere l’integrazione. Bisognerà soltanto rilasciare la DSU a fini ISEE, che come detto non dovrà essere superiore a 20 mila euro. A questo punto sarà l’INPS, dopo aver ricevuto i fondi provinciali, a erogare direttamente l’integrazione sul cedolino della pensione.