Pensioni. Tito Boeri, Inps: “Contributo solidarietà con ricalcolo contributivo”

Pensioni. Tito Boeri, Inps: "Contributo solidarietà con ricalcolo contributivo"
Pensioni. Tito Boeri, Inps: “Contributo solidarietà con ricalcolo contributivo”

ROMA – Con l’intervista rilasciata ieri (3 marzo) al Corriere della Sera,  il nuovo presidente dell’Inps Tito Boeri ha ribadito necessità e opportunità di un ricalcolo degli assegni di pensione in pagamento con il sistema contributivo, anche in vista di una determinazione più equa di un contributo di solidarietà sugli assegni più elevati per risparmiare almeno 4 miliardi di euro a favore delle pensioni più basse.

Ci lavoreremo. Faremo anche qui un’operazione trasparenza: uno studio per categorie mettendo a confronto l’importo delle pensioni in pagamento con quello che si ottiene dal ricalcolo col metodo contributivo. Sulla base di questi dati potremo formulare proposte d’intervento.

Si tratta di quel ruolo propositivo dell’Inps di cui parlavo all’inizio e che rivendico. L’Istituto, grazie alle sue competenze e al ricco patrimonio di dati di cui dispone, può essere un consulente di qualità del governo, un po’ come Banca d’Italia. (Tito Boeri, intervista al Corriere della Sera)

Il presidente dell’Inps ha in mente anche strumento legislativo e agenda: lo studio del ricalcolo dovrebbe precedere (entro l’estate) la novità da introdurre nella prossima legge di stabilità per essere pronti dunque nel 2016. Boeri non fa cenno nell’intervista alle obiezioni della Corte Costituzionale che già ha negato il profilo di legittimità del contributo mentre si attende una nuova deliberazione. La Corte dei Conti ha infatti rinviato ai giudici del Palazzo della Consulta il contributo di solidarietà, introdotto dal governo di Enrico Letta sulle pensioni superiori a 90 mila euro lordi l’anno, poi bocciato, poi riproposto ‘a parole’ dal premier Renzi ed ora dal presidente Inps Boeri.

Era stato dichiarato già illegittimo perché colpendo soltanto i pensionati con il cosiddetto contributo di solidarietà si violano due articoli della Costituzione, il 3 (tutti i cittadini sono eguali davanti alla legge) e il 53 (le imposte vanno commisurate alla capacità contributiva).

 

 

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