ROMA – Per chi ha versato contributi in diverse gestioni previdenziali si pone il problema di riunire il cumulo e di valorizzarlo. Meglio la ricongiunzione o la totalizzazione? Dipende da molti fattori: diciamo, a grandi linee, che la ricongiunzione è onerosa, si paga, mentre la totalizzazione è gratuita ma l’assegno alla fine è più leggero. Sulla prima il decreto salva-Italia non dice nulla, lasciando intatti gli oneri previsti; sulla seconda la novità introdotta abolisce il requisito minimo dei tre anni di contributi nella singola gestione.
Nella totalizzazione il trattamento viene determinato interamente con il metodo contributivo, anche per le quote relative ad anzianità maturate al 31 dicembre del ’95. La ricongiunzione, invece, valorizza le anzianità prima del ’96 incrementando la quota retributiva. Per capirsi: fino al dicembre ’95 con il calcolo retributivo viene preso in considerazione l’ultima busta paga, con il contributivo si calcolano solo i contributi effettivamente versati.
I due istituti sono alternativi. Due sono i casi in cui il lavoratore non può totalizzare: se ha in corso accertamenti o contenziosi, o se è titolare di pensione diretta (erogata da inps, Inpdap, o qualsiasi cassa di professionisti). L’onere, quanto si paga cioè, per unificare la pensione tramite ricongiunzione, viene determinato in relazione alla collocazione temporale dei periodi ricongiunti e alla loro valutazione ai fini pensionistici. Per chi ha avuto carriere discontinue, con salti temporali è necessario il metodo della ricongiunzione. Si tratta di coloro che hanno accrediti in gestioni previdenziali diverse, ad esempio l’Inpgi dei giornalisti. Una volta fatta la ricongiunzione presso l’ente previdenziale definito di destinazione verranno liquidati come se si fossero versati sempre presso questo ente.
La differenza vera tra i due sistemi è proprio qui: nella ricongiunzione non è necessario far ricorso al metodo contributivo, vengono applicate le regole di calcolo vigenti quando i contributi venivano versati. E’ poi da tener conto che dal 30 giugno 2010 la ricongiunzione nel fondo pensioni lavoratori dipendenti Inps è possibile solo a titolo oneroso con un versamento decisamente alto che può arrivare a diverse migliaia di euro. E’ possibile pagare in una cifra unica o a rate e addirittura in alcuni casi si può ottenere una trattenuta sulla pensione stessa. Si tratta in pratica di gestioni sperate con quelle dei lavoratori Inpdap, dei fondi speciali ferrovie, del volo, degli elettrici e dei telefonici.