![Tralicci elettrici](https://www.blitzquotidiano.it/wp-content/uploads/2025/02/tralicci-1024x683.jpg)
Perché in Italia le bollette dell'elettricità sono le più alte d'Europa (foto Ansa) - Blitz Quotidiano
In Italia, le bollette dell’elettricità sono le più alte d’Europa. È così da molto tempo ed ora ad accorgersene è anche il Governo (meglio tardi che mai) che cerca di correre ai ripari.
Stando ai dati del 2024, l’Italia sta pagando circa l’87 per cento in più rispetto alla Francia, il 72 per cento in più rispetto alla Spagna e il 38 per cento in più rispetto alla Germania. Quest’ultimo Paese aveva visto schizzare in alto più di tutti le bollette nel 2023 a causa della guerra in Ucraina. In Germania i prezzi sono però poi parzialmente scesi di nuovo regalando all’Italia questo triste primato europeo.
Prezzi alti per l’energia, è utile ricordarlo, si traducono in una vera e propria zavorra per le imprese italiane, penalizzate nella gestione dei costi rispetto ai concorrenti europei ed internazionali. Fanno anche calare i consumi delle famiglie, visti anche i salari italiani non proprio altissimi.
L’Italia non solo registra i prezzi più elevati dell’energia, ma è anche il principale importatore europeo. Nel 2024 ha acquistato 52 terawattora (molti provengono dalla Francia che infatti controlla molte aziende energetiche italiane ndr), pari al 17 per cento del fabbisogno nazionale, quasi il doppio rispetto alla Germania che è il secondo importatore Ue. Inoltre ha una forte dipendenza dal gas che rende il mercato italiano particolarmente vulnerabile alle instabilità geopolitiche.
![Dei tralicci elettrici](https://www.blitzquotidiano.it/wp-content/uploads/2025/02/centrale-elettrica.jpg)
Suddividere il costo tra fonti fossili e rinnovabili
Analizzando i vari aspetti che rendono i costi italiani più alti, si è parlato spesso della suddivisione tra il costo generato da fonti fossili da quello delle rinnovabili. Scorporarli, come spiega anche il presidente di Confindustria Emanuele Orsini, “aiuterebbe moltissimo le nostre imprese ad essere competitive”.
Si parla da anni di questo scorporo che però ancora non è stato fatto. Nelle nostre bollette infatti, il tipo di materia prima che è stata usata, in alcuni casi viene inserita dalle singole aziende solo a titolo informativo. A livello legislativo non esiste una suddivisione che comporti costi differenti.
Gli oneri di sistema
C’è poi un problema di oneri di sistema, ossia il contributo che viene versato dai consumatori utilizzato, fra le altre cose, per finanziare incentivi allo sviluppo delle fonti rinnovabili, la messa in sicurezza delle centrali nucleari dismesse quasi quaranta anni fa, la copertura delle agevolazioni tariffarie per il settore ferroviario, il sostegno alla ricerca, le agevolazioni alle imprese energivore e la promozione dell’efficienza energetica.
Questa componente parafiscale pesa per circa il 16 per cento sull’ammontare complessivo della bolletta. Di recente, una parte di questi oneri sono stati trasferiti alla fiscalità generale. Ma sono ancora presenti sulle bollette dove rimarranno una voce importante ancora per molti anni.
Il mix energetico
Per quanto riguarda invece il costo della materia prima, a incidere è soprattutto il mix energetico, ossia l’insieme delle fonti energetiche utilizzate per produrre energia elettrica. L’elettricità italiana dipende in modo significativo dal gas come combustibile per le centrali. E in questi anni di crisi dei prezzi del gas ha notevolmente impattato.
Se confrontiamo le bollette italiane a quelle dei diversi Paesi europei, si vede che in Francia, dove la maggior parte dell’energia proviene dal nucleare, l’elettricità ha un prezzo molto più basso che in Italia. Lo stesso avviene in Spagna, dove il mix energetico si compone soprattutto di rinnovabili ed energia atomica. In Italia, quasi il 50 per cento dell’energia viene prodotta in centrali alimentate a gas. Una percentuale quasi tre volte superiore alla media dei Paesi Ue e che ci porta ad essere molto più esposti rispetto agli altri Paesi europei.
Il prezzo unico dell’elettricità
Nel 2022, l’Unione europea si era messa al lavoro per riformare il mercato elettrico per rispondere alla crisi energetica scoppiata negli scorsi anni. L’idea era di arrivare ad un prezzo unico dell’energia valido per tutta l’Unione integrando anche i diversi mercati europei. Attraverso la gestione al meglio dei flussi di energia si sarebbero ottenute bollette più basse.
Ad aprile 2024, il nuovo pacchetto legislativo è stato approvato. Bruxelles ha il potere di dichiarare una crisi dei prezzi a livello comunitario oppure regionale, consentendo agli Stati membri di adottare misure temporanee per frenare gli aumenti in bolletta. Non si è riusciti ad ottenere di più, almeno per il momento.