Petrolio in Brianza/ Gli australiani di Po Valley pronti a trivellare nel Parco del Curone

Alessandro Marchetti (Scuola Superiore di Giornalismo Luiss)
Pubblicato il 13 Maggio 2009 - 17:39 OLTRE 6 MESI FA

Sarà degli australiani il petrolio della Brianza. Per i contadini dei paesi attorno al Parco del Curone (provincia di Lecco), dev’essere stata un incubo la recente fiction su Enrico Mattei. Loro che in questi giorni scoprono che presto i terreni verranno trivellati a 6mila metri di profondità, dove un giacimento di petrolio aspetta solo di essere scoperchiato. Seimila metri per il petrolio e duemila per trovare gas metano. Questa l’entità della perforazione, prevista dal progetto presentato dalla società Po Valley nell’oasi del Curone.

Se ne occupa il quotidiano La Stampa con un reportage di Giovanni Cerruti: la notizia era già circolata nell’estate 2008 quando la società Po Valley, approdata in Brianza dall’Austrialia, decise di riprendere le ricerche che per anni portò avanti proprio l’Agip di Mattei. Nel 2001 l’Eni aveva tutto pronto. Ma al momento di dare via libera ai permessi per trivellare le colline, la Brianza si oppose: da Cernusco Lombardone a Olgiate passando per Airuno, Casatenovo e Colle Brianza fu un coro di no. Ora l’impianto, che si estenderà su un’area di 31 chilometri di Parco, è oggetto di interrogazioni parlamentari e proteste al Consiglio regionale della Lombardia.

Una faccenda che però la politica locale sembra rincorrere viste le dichiarazioni del presidente della provincia di Lecco. «È da un anno che ogni settimana chiamo il ministero per sapere se ci sono novità, mi hanno sempre detto di stare tranquillo. E invece hanno deciso quasi di nascosto», dichiara Marco Molgora della Lega Nord.