Petrolio cala, biglietti aerei no: colpa della tassa beffa “fuel surcharge”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Marzo 2015 - 13:21 OLTRE 6 MESI FA
Petrolio cala, biglietti aerei no: colpa della tassa beffa "fuel surcharge"

Petrolio cala, biglietti aerei no: colpa della tassa beffa “fuel surcharge”

ROMA – Il petrolio scende, il sovrapprezzo carburante resta e i biglietti aerei continuano a costare come un anno fa. Tutto nonostante il prezzo di un barile di petrolio sia sceso, nello stesso arco di tempo, quasi del 50%.
La colpa, come spiega sul Messaggero Francesco Bisozzi è della “fuel surcharge”, una tassa sul carburante. Tassa che gran parte delle compagnie aeree non ha rivisto al ribasso nonostante il calo del prezzo del petrolio.

A metterci le mani, spiega Bisozzi, sono state in pochissime:

“Una delle ultime a capitolare è stata l’australiana Qantas Airways. Prima ancora era stato il turno della Japan Airlines. Altre, come Lufthansa, si sono limitate a cambiare nome alla fuel surcharge senza di fatto rinunciarvi. Nel caso del vettore tedesco la tassa oggi è inclusa nel supplemento internazionale e domestico”.

Curioso visto che la tassa incide, e non poco, sul prezzo finale del biglietto. Impossibile dare una percentuale unica perché il peso della tassa dipende dalla tratta: si parte da 20 euro per le tratte brevi ma si supera quota 400 euro per quelle intercontinentali.

Il risultato è che spesso la tassa arriva a valere anche il 30% del biglietto. I conti li fa ancora una volta Bisozzi:

“Per un volo di andata e ritorno da Milano a Berlino con Alitalia il valore della fuel surcharge ammonta a 73 euro (su un totale da pagare di 190 euro). In pratica l’esborso richiesto dalla compagnia costituisce nel caso preso in esame poco meno della metà dell’intera somma da versare. Per un volo di andata e ritorno da Roma a Istanbul con la compagnia di bandiera turca Turkish Airlines in vendita a 220 euro il passeggero dovrà corrispondere invece al vettore 82 euro per il supplemento carburante, pari a un terzo della cifra complessiva.

E ancora. Per raggiungere Sydney partendo dalla Capitale con Etihad si pagano di fuel surcharge 340 euro per un biglietto che ne costa in tutto 1390 e spiccioli, circa il 25% del totale. Per un volo di andata e ritorno da Roma a New York con British Airways ne vanno sborsati invece 156 per coprire il costo della fuel surcharge”.

La tassa non riguarda le compagnie Low Cost (le varie Ryanair, EasyJet ecc…). Anche loro sono avvantaggiate dal calo del carburante ma hanno annunciato che i guadagni di questo periodo saranno utilizzati per investire in nuove rotte.