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Piazza Affari attende Eni. Verso la vendita del 3,9% del Tesoro

di Maria Elena Perrero |26 Ottobre 2013 11:39

Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni (Foto Lapresse)

MILANO – Dimissioni del governo Letta, si parte con Eni: il ministero dell’Economia sarebbe pronto a cedere il suo 3,93% del gruppo di Paolo Scaroni. E Piazza Affari attende il collocamento della società.

Il pacchetto di azioni nelle mani del MEF vale circa 2,5 miliardi, secondo quanto scrive il Sole 24 Ore. Il rendimento di quelle azioni è di circa 160 milioni l’anno. Ma la vendita di una quota di minoranza, sottolinea il quotidiano economico, non permetterebbe di avere il premio possibile solo se si vende il controllo di una società. Nota il Sole che

se si vendono azioni che rendono il 6% per riacquistare titoli di debito pubblico che costano attorno al 4-5 per cento potrebbe annullarsi la convenienza economica dell’operazione. Gli esperti del comitato privatizzazioni dovranno approfondire anche questo tipo di aspetti.

Tra le altre privatizzazioni in discussione c’è quella di Terna. Come ha detto il presidente di Cassa Depositi e Prestiti, Franco Bassanini: “Non abbiamo ancora deciso, ma stiamo valutando di prendere il 29,9 per cento di Terna e conferirlo a Cassa Depositi e Prestiti Reti, che ha già in pancia il 30 per cento più uno di Snam Rete Gas e a quel punto cedere a investitori italiani o internazionali una quota di quella società che è al cento per cento nostra”.

 

 

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