Pietro Scott Jovane è il nuovo a.d. di Banzai

Pietro Scott Jovane (foto Ansa)
Pietro Scott Jovane (foto Ansa)

ROMA – Pietro Scott Jovane, l’ex a.d. di Rcs-Corriere della Sera , è il nuovo amministratore delegato di Banzai. Il fondatore di Banzai, attuale presidente e a.d. Paolo Ainio, diventa invece il presidente esecutivo della internet company specializzata in commercio e media online, con all’attivo 17 milioni di utenti unici mensili sui suoi siti come SaldiPrivati, Giallo Zafferano e ilPost.

L’articolo di Marco A. Cipriani di Italia Oggi: giovedì 15 ottobre il cda di Banzai ha nominato l’ex a.d. di Rcs-Corriere della Sera direttore generale a decorrere da oggi, in attesa che si riunisca il prossimo 25 novembre l’assemblea dei soci e voti Jovane come membro del board che passerà quindi da sette a otto membri. Il passaggio finale sarà la nomina di Jovane alla carica di amministratore delegato da parte del cda, che si è già impegnato in questo senso. Al manager sono state assegnate opzioni sul 3% del capitale sociale, in particolare 1,3 milioni di stock option provenienti dalla seconda tranche del piano Banzai Stock Option Plan 2015 – 2019.

Jovane e Ainio hanno già lavorato insieme in Matrix del gruppo Seat-Telecom Italia, quando il primo è stato (dal 2000 al 2003) direttore finanziario della divisione internet della società fondata dal secondo e proprietaria in quel momento del portale Virgilio. Dal 2003 al 2012, invece, Jovane ha lavorato in Microsoft fino a diventarne nel 2008 a.d. della sede italiana. Successivamente e fino a ieri è stato a.d. del gruppo di via Rizzoli, dal quale è uscito con un bonus di 750 mila euro che comprende un patto di non concorrenza «riferito a tutti i competitor della società che operano prevalentemente nel settore dell’editoria cartacea o digitale». Clausola che non si applica a Banzai visto che «oltre il 90% dei suoi ricavi deriva dall’e-commerce», hanno fatto sapere dal gruppo di Ainio. Oggi Ainio ha una quota del 21,91% in Banzai, mentre il banchiere ed editore del Foglio Matteo Arpe ha un altro 21,21%.

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