Istat, Pil a sorpresa in rialzo: +1,2% annuo, più delle attese di tutti

Pil a sorpresa in rialzo, Istat rivede le stime: +1,2% nei primi tre mesi 2017
Pil a sorpresa in rialzo, Istat rivede le stime: +1,2% nei primi tre mesi 2017

ROMA – Balzo a sorpresa in avanti del Prodotto interno lordo più di quanto avevano previsto tutti, compreso il governo. Lo certifica l’Istat che rivede in deciso rialzo la crescita nel primo trimestre 2017 con il Pil che balza allo 0,4% sul trimestre precedente e all’1,2% sullo stesso periodo 2016. Le prime indicazioni dell’Istituto, diffuse a metà maggio, davano il Pil a +0,2% a livello congiunturale e a +0,8% in termini tendenziali. Il raddoppio a sorpresa è dovuto, spiegano dall’Istat, all’integrazione nei dati della buona performance dei servizi.

Il Pil nel primo trimestre del 2017 è salito su base annua dell’1,2%, schizzando in alto rispetto alle stime preliminari che si fermavano a un +0,8%. Si tratta del rialzo più forte dal quarto trimestre del 2010. Sale già allo 0,9% la crescita acquisita del Pil per il 2017, molto vicina all’1,1% stimato dal governo per l’intero 2017. Anche in questo caso le stime Istat sono state riviste al rialzo rispetto alle prime indicazioni (+0,6%).

Nel primo trimestre si è registrata una crescita dello 0,5% dei consumi finali nazionali e un calo dello 0,8% gli investimenti fissi lordi. Su base annua l’Istituto di statistica segna aumenti per entrambi (1,2% per i primi e +2,3% per i secondi). A livello congiunturale, l’Istituto analizzata l’andamento della spesa delle famiglie sul territorio nazionale, sottolineando che gli acquisti di beni durevoli sono aumentati dell’1,8%.

Con la revisione delle stime al rialzo, l’Italia recupera posizioni anche a livello europeo. Il +0,4% congiunturale e il +1,2% tendenziale non vedono più l’Italia come fanalino di coda degli altri paesi Ue. Lo stesso Istat cita anche i dati degli altri partner europei, che vedono la Germania nettamente in testa (+0,6% e +2,9% su anno), e la Francia allineata all’Italia a livello congiunturale (+0,4%) ma indietro su base annua (+1,0%). L’Italia resta però sotto la media dell’eurozona (+0,5% e +1,7% annuo).

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