X

Confindustria pessimista: “Il Pil va a rilento, la disoccupazione è destinata a crescere”

di Alberto Francavilla |23 Marzo 2011 21:20

ROMA – In Italia la dinamica del Pil a inizio 2011 si sta rivelando più lenta dell’atteso, dopo il +0,1% di fine 2010. Il traino principale viene sempre dalla domanda estera. Ancora fiacchi spesa delle famiglie e investimenti. È quanto si legge nella “Congiuntura flash” di Confindustria. Inoltre, rileva Confindustria, la disoccupazione è destinata a crescere.

Lo scenario globale, si osserva, è plasmato da forze nuove e contrastanti. In positivo influisce il maggior slancio ereditato dal 2010 e registrato in avvio del 2011 dal commercio mondiale, che è atteso ora aumentare dell’8,0% quest’anno e il prossimo (nel biennio 1,5 punti in più di quanto indicato dal CSC a dicembre), già inglobando una stima dell’impatto della catastrofe giapponese. Molto dinamici Usa e Germania, sostenuti i ritmi di espansione degli emergenti.

Le altre variabili, invece, attenuano la crescita internazionale rispetto al quadro delineato tre mesi fa: con lo shock petrolifero (dovuto a fattori extra-economici) il greggio è di un quarto più costoso e anche le altre materie prime riducono il potere d’acquisto dei paesi consumatori; la Bce ha anticipato i rialzi dei tassi; il cambio dell’euro è più forte di quasi l’8% sul dollaro. Nel complesso il profilo della ripresa viene modificato e, a parità di condizioni, il pil italiano potrebbe risentirne per un totale di quasi un punto percentuale nel biennio 2011-2012, con l’impatto maggiore l’anno prossimo. L’effetto sarebbe molto attenuato qualora rientrassero rapidamente le turbolenze politiche nei paesi esportatori di beni energetici e la Bce non varasse rincari seriali del denaro, calmierando anche il cambio.

Il nuovo quadro internazionale agisce su una dinamica interna italiana che ancora non ha acquisito abbrivio. Nonostante indicatori qualitativi record, la produzione industriale stenta a prendere velocità (e lo stesso accade a fatturato e ordini). L’export è molto vivace in scia agli scambi esteri, ma i consumi delle famiglie e gli investimenti ristagnano in presenza di condizioni del credito più selettive.

Il mercato del lavoro beneficia della diminuzione della cassa integrazione, però la creazione di occupazione risente di produttività e orari molto lontani dai livelli pre-recessione. I prezzi al consumo sono accelerati dal primo impatto delle quotazioni stellari delle commodity, altrimenti rimangono freddi. Migliori i progressi nei conti pubblici, ma resta impegnativa la cura nei prossimi anni.

Scelti per te