L’Istat certifica la caduta rovinosa, drammatica, senza precedenti della ricchezza italiana: in tre mesi sono andati persi qualcosa come 50 miliardi.
Pil Italia affonda: nel secondo trimestre è crollato del 12,4% sul trimestre precedente e del 17,3 per cento rispetto allo stesso periodo del 2019.
Pil Italia secondo trimestre: sull’anno -17,3%
Il valore del Pil nel secondo trimestre del 2020 risulta essersi ridotto di oltre 50 miliardi nel confronto con il precedente trimestre.
E’ quanto emerge dalla tavole dell’Istat. Tra aprile e giugno si sono infatti persi, in termini congiunturali, precisamente 50 miliardi e 289 milioni di euro.
Il Pil italiano nel secondo trimestre 2020 crolla del 12,4% sul trimestre precedente e del 17,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Istat: gli effetti di emergenza sanitaria e lockdown
Nella stima preliminare, si spiega che i dati sono corretti per gli effetti di calendario e destagionalizzati. Si tratta del calo più forte dall’inizio delle rilevazioni nel 1995.
“Dopo la forte riduzione registrata nel primo trimestre (-5,4%), l’economia italiana nel secondo trimestre 2020 ha subito una contrazione senza precedenti (-12,4%) per il pieno dispiegarsi degli effetti economici dell’emergenza sanitaria e delle misure di contenimento adottate”.
“Con il risultato del secondo trimestre il Pil fa registrare il valore più basso dal primo trimestre 1995, periodo di inizio dell’attuale serie storica”, sottolinea l’Istituto. Si tratta quindi di un record negativo, un minimo storico.
Caduta in tutti i settori
La caduta registrata dal Pil nel secondo trimestre “è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto in tutti i comparti produttivi, dall’agricoltura, silvicoltura e pesca, all’industria, al complesso dei servizi”.
“Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo sia della componente nazionale (al lordo delle scorte), sia della componente estera netta”.
Il crollo vale per tutte le principali economie
“La caduta del Pil si colloca all’interno di un contesto internazionale dove le principali economie registrano riduzioni di analoga portata a causa del diffondersi della pandemia”.
Il Pil francese cade ai minimi dal dopoguerra (-13,8%), la Spagna in recessione perde il 18,5%. (fonte Ansa)