Pil a -1,8% nel 2013, +0,7 nel 2014. Istat raffredda le stime del Tesoro

Pil a -1,8% nel 2013, +0,7 nel 2014. Istat raffredda le stime del Tesoro
Pil a -1,8% nel 2013, +0,7 nel 2014. Istat raffredda le stime del Tesoro

ROMA – Pil a -1,8% nel 2013, +0,7 nel 2014. Istat raffredda le stime del Tesoro. Sui conti pubblici la coperta resta corta (lo sostiene Giorgio Napolitano). In termini statistici, la caduta congiunturale del Pil avviatasi nel terzo trimestre del 2011 dovrebbe arrestarsi nell’ultimo trimestre dell’anno in corso. Tuttavia la variazione in media d’anno risulterebbe per il 2013 ancora fortemente negativa (-1,8%). “Analizzando le differenze tra l’attuale quadro di previsione e quello presentato a maggio 2013, il tasso di crescita del Pil italiano è stato rivisto – comunica l’Istat – al ribasso per quattro decimi di punto nel 2013. Tale differenza è in parte dovuta alle nuove ipotesi sul commercio mondiale e alla revisione delle serie di contabilità nazionale e per la parte restante a una contrazione maggiore di quanto inizialmente atteso degli investimenti privati”. E questo riflette bene l’impasse deflattivo che induce al rinvio degli investimenti nella speranza che i prezzi continuino a scendere. Il tasso di disoccupazione raggiungerà quota 12,1% nel 2013. Nel 2014, pur stabilizzandosi, proseguirebbe ad aumentare, al 12,4%, a causa del ritardo con cui il mercato del lavoro segue le evoluzioni dell’economia. Fabrizio Saccomanni, il ministro dell’Economia, ha già concordato con una stima del -1,8%. Il Documento di Economia e Finanza (Def) aggiornato in settembre, però, sconta una recessione dell’1,7% a fine anno e mette nel mirino una crescita dell’1% per i prossimi dodici mesi, cioè quasi un terzo in più di quanto stima l’Istat.

“La coperta resterà corta anche se riusciremo con un grande sforzo collettivo di responsabilità e coesione a riaprirci presto un sentiero di crescita per l’economia italiana” ha commentato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano durante la consegna delle decorazioni dell’ordine militare d’Italia.

Nel 2013 il Pil beneficerebbe del solo contributo positivo della domanda estera netta (+1,1 punti percentuali). Nel 2014 la crescita del Pil sarebbe invece sostenuta sia dalla domanda interna al netto delle scorte (+0,4 punti percentuali) sia dalla domanda estera netta (+0,2 punti percentuali). Anche la variazione delle scorte sosterrebbe la crescita seppur in misura contenuta (+0,1 punti percentuali). Per il 2013 è prevista anche una riduzione degli investimenti fissi lordi del 5,5%, mentre nel 2014 le prospettive di una leggera ripresa del ciclo produttivo determinerebbero un recupero dei tassi di accumulazione che tornerebbero su valori positivi (+2,2%).

Per quanto riguarda il commercio con l’estero, il miglioramento previsto per i trimestri finali dell’anno in corso si rifletterebbe in un ritorno alla crescita delle esportazioni nel corso del 2014. In media d’anno, le vendite totali aumenterebbero del 3,7%. Le esportazioni di merci beneficerebbero di un consolidamento della crescita nelle principali economie avanzate e di un miglioramento delle condizioni di domanda nelle maggiori economie dell’area euro.

Sul fronte dell’import, nel 2013 la riduzione delle importazioni complessive (-3,4%) rifletterebbe il marcato deterioramento delle componenti interne di domanda e la debolezza delle esportazioni (+0,3%). Gli acquisti dall’estero tornerebbero a crescere nel 2014 (+3,5%). L’istituto di statistica spiega infine che “questo scenario di previsione è legato a ipotesi specifiche sull’evoluzione del quadro internazionale, delle condizioni di liquidità e di incertezza economica e politica. In caso di minore crescita mondiale il Pil nel 2014 registrerebbe un incremento più contenuto. Viceversa un miglioramento delle condizioni di liquidità e una riduzione dell’incertezza stimolerebbero un ulteriore incremento degli investimenti e una crescita del Pil più sostenuta”.

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