Baratro Italia: Pil come il 2000 e pressione fiscale da record al 44%

ROMA – Pil che sprofonda. Pressione fiscale da record. Consumi in picchiata. Disoccupazione giovanile in crescita. Debito pubblico come nel 1990. E’ la radiografia Istat di un’Italia sempre più nel baratro.

Il Pil italiano del 2012 si attesta ad un livello appena superiore a quello del 2000, con una riduzione dello 0,8% sul 2011. I consumi segnano invece un calo del 3,9% in un anno, con la spesa delle famiglie a -4,3%. Gli investimenti fissi lordi crollano dell’8%. La pressione fiscale complessiva nel 2012 è salita al 44%, in aumento di 1,4 punti percentuali rispetto al 42,6% del 2011. Allarma anche il livello di disoccupazione giovanile.

Secondo i dati Istat, migliora invece il rapporto tra deficit e Pil, sceso al 3% dal 3,8% del 2011. Il merito è dovuto all’aumento delle entrate, cresciute più delle uscite (+2,4% contro +0,6%). Tuttavia, si tratta ancora di un livello più alto rispetto alla previsioni del governo (2,6%) e dell’Unione europea (2,9%) che il 22 febbraio scorso aveva annunciato la prospettiva di uscire dalla procedura aperta per deficit eccessivo oltre il 3%.

Sale ancora il debito pubblico arrivato al livello record del 127% del Pil, ai massimi dall’inizio delle serie storiche iniziate nel 1990. Mancato, anche in questo caso, l’obiettivo prefissato dal governo di quota 126,4% (meglio invece delle previsioni dell’Ue al 127,1%): l’avanzo primario è salito al 2,5% sul Pil dall’1,2% del 2011 (recuperando il livello del 2008) da 18,5 miliardi del 2011 a oltre 39 miliardi.

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