ROMA – Poletti: “50mila occupati in più a giugno buon segno. Pensioni più flessibili”. Dopo i nuovi dati sull’occupazione, il ministro del Welfare Giuliano Poletti, intervistato dal Messaggero e dalla Stampa, torna a riflettere su lavoro e Legge Fornero. “L’incremento degli occupati – dice al Messaggero – ci fa auspicare che sia il primo segno di un’inversione di tendenza”. E annuncia interventi sulla Legge Fornero nella prossima legge di stabilità: “dobbiamo rende più flessibile la possibilità di pensionamento, trovando gli strumenti adatti e coerenti alla diverse situazioni”.
Cig in deroga. L’ex presidente Legacoop torna sulle risorse per la Cig in deroga: “abbiamo deliberato e spostato 800 milioni di euro che erano stati stanziati sul 2014 per pagare i residui di cassa del 2013. Contemporaneamente ci siamo impegnati a trovare nuove fonti di copertura, ossia 600 milioni di euro. Sostanzialmente il problema è risolto”.
Giovani disoccupati né bamboccioni né choosy. Si sofferma anche sulla disoccupazione giovanile, salita al top di sempre: “sul bonus giovani faremo una riflessione per verificare se l’impianto della norma può essere migliorato. Non abbiamo comunque intenzione di interrompere l’agevolazione”. “Li vedo, sono in difficoltà, qualche bamboccione ci potrà anche essere ma io conosco tanti giovani che mi dicono di essere alla ricerca di una opportunità. I giovani italiani non sono né bamboccioni né choosy (come li aveva definiti l’ex ministro Elsa Fornero, ndr), sono disorientati. Veniamo da quasi sette anni di crisi” ha dichiarato il ministro a Radio Capital.
L’articolo 18? “Credo che sia sbagliato innescare ancora una volta una sorta di conflitto intorno a questo tema”. “Inoltre, vorrei ricordare”, continua Poletti, che “è stato modificato significativamente due anni fa dalla legge Fornero”. “Bisogna prima di tutto capire – continua sulla Stampa – come è stato applicato nella sua ultima versione, e poi si deciderà”. E sottolinea la necessità di procedere con le riforme: “se questo Paese non fa riforme, da questa situazione non si tira fuori né oggi né domani”. I dubbi sulla spending review? “Sulla spesa bisogna andare avanti con determinazione. Ma siamo chiari: non credo esista un ‘piano B’ o un ‘Piano C'”. “Bisogna andare avanti sulla strada tracciata: abbiamo fatto le scelte giuste, e non vedo altre politiche più efficienti in giro”.