ROMA – Poletti, pensioni: “Il Governo ti anticiperà l’uscita di un anno”. Per evitare altre “ingiustizie” come successo con gli esodati, il ministro del Lavoro Poletti annuncia una proposta di buonuscita anticipata a costo zero per lo Stato. Una sorta di mutuo per andare in pensione un anno prima o per rendere più flessibile il pensionamento per chi ha perso il posto di lavoro.
Sto lavorando a un’idea molto semplice. Ti manca un anno al pensionamento? Ti do un assegno che non è la pensione fino a quando raggiungi i termini. Per questo anno la tua impresa continua a pagare i contributi previdenziali come tu fossi tornato a lavorare e l’assegno che ti ho dato un po’ me lo restituisci nei tuoi 30 anni di pensione e un po’ te lo paga lo Stato. (Giuliano Poletti a Repubblica Tv)
Contratti a tempo max 5 proroghe. Mentre alla Commissione Lavoro della Camera si cerca di trovare l’intesa per licenziare il decreto Poletti, il cosiddetto job acts di Matteo Renzi, lo stesso ministro del Lavoro Giuliano Poletti è intervenuto oggi per spiegare le scelte del Governo in materia di contratti e in più in generale di flessibilità in entrata e in uscita. Primo importante annuncio: sui contratti a tempo senza causale, quelli per cui è prevista una durata massima di 36 mesi, il ministro si è detto disponibile a diminuire il numero delle proroghe all’interno dello stesso contratto da 8 a 5.
La sua idea è che i contratti a tempo debbano servire solo per particolari esigenze (tipo i lavor stagionali) e quindi vadano in qualche modo disincentivati: ” Il contratto a tempo indeterminato deve costare di meno di quello a termine di almeno il 10%“. In ogni caso, il jobs act dovrà essere operativo nei primi sei mesi del prossimo anno, è la scadenza immaginata.
“Esodati grave ingiustizia”. Poletti ha fatto anche una importante ammissione sulle nuove regole introdotte dalla legge Fornero, con la vicenda esodati definita come una grave ingiustizia purtroppo giustificata dal fatto che “l’Italia era in bancarotta”. Per questo immagina nuove forme di flessibilità in uscita (magari con una buonuscita anticipata dalle imprese) in modo da non discriminare nessuno mentre ha già preso contatti con l’Inps e le Commissioni Lavoro per un confronto già dalla prossima settimana.
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