Pomigliano, i sindacati alla Fiat: “Riprendere subito il confronto”

Pubblicato il 30 Giugno 2010 - 19:57 OLTRE 6 MESI FA

I sindacati fanno pressing sulla Fiat e chiedono una convocazione immediata per riprendere il confronto sull’accordo del 15 giugno per lo stabilimento di Pomigliano. Il ritorno di Sergio Marchionne a Torino, dopo la breve parentesi a Detroit, era atteso dalle organizzazioni sindacali proprio per sbloccare quella sorta di impasse seguita al referendum sull’intesa.

Anche il governo e’ pronto a intervenire se le parti lo chiederanno, dice il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi. La Fiat non sta ferma e, nel frattempo, avvia le procedure preliminari per chiedere al governo polacco l’aiuto pubblico in vista della produzione della nuova Y a Tichy. Secondo la stampa polacca la cifra e’ 39,4 milioni di zloty (quasi 10 milioni di euro), pari al 3% dell’investimento della Fiat.

Un team interministeriale esaminera’ la richiesta e la decisione finale arrivera’ tra agosto e settembre. ”Vanno al piu’ presto definite le modalità attuative dell’accordo del 15 giugno e l’avvio della produzione della Panda a Pomigliano. Quindi serve urgentemente la data dell’incontro tra le sole parti che hanno firmato l’intesa”, chiede Roberto Di Maulo, segretario generale della Fismic. Non ha invece preclusioni per nessuno il segretario generale dell’Ugl, Giovanni Centrella, ”purche’ venga rispettato il senso di responsabilità dimostrato dal fronte sindacale del si’ e si dia avvio velocemente al futuro di uno stabilimento, di un’intera regione e al piano Fiat per l’Italia”.

Chiedono l’incontro anche i segretari generali della Fim e della Uilm, Giuseppe Farina e Rocco Palombella, mentre il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, e’ convinto che il chiarimento ci sara’ presto e che un colpo di scena potrebbe arrivare solo dai ”boicottatori del risultato di Pomigliano”. Anche per il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, ”nella vicenda Fiat di Pomigliano il trascorrere del tempo non giova a nessuno. E’ giunto il momento di fissare l’incontro”.

La Fiom terra’ domani, 1 luglio, proprio a Pomigliano, l’assemblea di oltre 700 delegati del gruppo Fiat e di altre aziende del Sud. Sacconi ribadisce la disponibilità a convocare ”un tavolo” ma solo ”se le parti lo richiederanno e, ad oggi, non e’ pervenuta alcuna richiesta”. Tanto piu’, sottolinea il ministro, in questa situazione in cui ”la Fiat non ha chiesto provvidenze specifiche ma intende operare con mezzi propri e sulla base di della condivisione, da parte dei lavoratori, di un efficiente utilizzo degli impianti”.

L’accordo e l’investimento, pero’, devono andare avanti: ”guai a noi se il Mezzogiorno dovesse perdere questa straordinaria opportunità”. Ne e’ convinta anche la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia: ”sarebbe veramente molto negativo – osserva – che, per un sindacato che dice di no, non si avesse l’investimento a Pomigliano. Auspico che, dopo il risultato del referendum, che ha visto i due terzi dei lavoratori e tutti i sindacati, tranne la Fiom, a favore, si possa arrivare a una conclusione positiva”.