Pomigliano, Fiom contro Fiat. Attesa per una sentenza decisiva per "Fabbrica Italia"

ROMA, 16 LUG – Il ricorso della Fiom-Cgil contro Fabbrica Italia Pomigliano, la newco costituita dalla Fiat per lo stabilimento campano un anno fa e nata fuori da Confindustria, e' stato presentato lo scorso 18 aprile al Tribunale di Torino. La prima udienza si e' tenuta il 18 giugno; oggi la seconda, davanti al giudice del lavoro Vincenzo Ciocchetti. La sentenza potrebbe arrivare già sabato 16 luglio. Ed e' considerata, in ogni caso, uno snodo determinante rispetto al risvolto sulle relazioni industriali, alla definizione di un eventuale contratto auto o di una legge sull'efficacia erga omnes dei contratti aziendali ma anche rispetto al futuro degli investimenti dell'azienda in Italia e della sua permanenza nel sistema confindustriale. Lo stesso amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, ribadendo piu' volte la necessita' di avere certezze e garanzie in fabbrica, non ha nascosto, negli ultimi mesi, che l'atteggiamento della Fiom puo' condizionare la realizzazione degli obiettivi del piano Fabbrica Italia, 20 miliardi di euro in 5 anni, sino al 2014.

Nello specifico, la Fiom-Cgil chiede che venga accertata la nullita' e l'antisindacalita' del comportamento della Fiat nella costituzione della newco Fabbrica Italia Pomigliano e dei suoi effetti sui lavoratori.

''Non e' un articolo ex 28 – aveva spiegato l'avvocato Elena Poli, coordinatrice legale per la Fiom torinese, depositando il ricorso ad aprile – ma e' un ricorso in ordinaria, promosso dalla Fiom nazionale contro Fiat Spa, Fiat Group e Fabbrica Italia Pomigliano. Si tratta di un trasferimento di attivita' produttiva tra Fiat Group Automobiles e Fabbrica Italia Pomigliano. Chiediamo che sia dichiarata illegittima l'interruzione dei rapporti di lavoro dei dipendenti che devono rinunciare al loro contratti e alle norme vigenti perdendo di diritti''. Il ricorso chiede anche che sia accertato il comportamento antisindacale da parte della Fiat nei confronti della Fiom e che l'azienda ''sia condannata a cessare tale comportamento e a rimuoverne gli effetti, applicando nello stabilimento tutti i contratti e gli accordi collettivi gia' vigenti''.

La Fismic si e' costituita in giudizio; Fim, Uilm e Uglm hanno presentato delle memorie per spiegare le ragioni della firma del contratto di Pomigliano (non firmato dalla Fiom) sostitutivo del contratto nazionale dei metalmeccanici.

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