Ponte sullo stretto, via libera del Cipe: costerà 6 miliardi

Pubblicato il 6 Marzo 2009 - 19:59 OLTRE 6 MESI FA

Il ponte sullo Stretto di Messina si farà e per i lavori sono stati stanziati 1,3 miliardi di euro sui 6,1 del costo complessivo dell’opera.

Il via libera all’impegno delle risorse è arrivato dal Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica, che si è riunito oggi a Palazzo Chigi.

Quella del ponte – che subito dopo il via libera del Cipe è stato definito un «progetto strategico per l’intero Mezzogiorno» dal presidente del Senato, Renato Schifani – è solo una delle opere inserite in un pacchetto complessivo che prevede interventi per quasi 18 miliardi di euro nel campo delle infrastrutture (a cui sono destinati 16,6 miliardi) e per l’edilizia scolastica e carceraria (1,2 miliardi).

Tra i grandi cantieri finanziati, un altro particolarmente significativo è quello per il completamento della Salerno-Reggio Calabria. Le risorse stanziate per quest’opera, secondo quanto ha dichiarato il presidente dell’Anas, Pietro Ciucci in un’intervista a Sky Tg24, «saranno sufficienti a completarla entro il 2012-2013».

Sono stati stanziate risorse anche per infrastrutture legate all’Expo 2015 (che non riguardano solo la città di Milano: sono infatti citati la Linea C della metropolitana Roma, la rete metropolitana regionale campana, le reti metropolitane di Palermo e Catania, i sistemi urbani e metropolitani di Bari e di Cagliari, l’adeguamento dei sistemi metropolitani di Parma, Brescia e Bologna, l’aeroporto di Vicenza, i sistemi di trasporto lacuale), al tunnel del Frejus, alla Pedemontana Lecco-Bergamo, al Mose (la barriera contro l’acqua alta a Venezia).

Tra i contributi privati messi in campo con la delibera ci sono quelli che riguardano il potenziamento delle reti autostradali e in particolare la Cisa, la Brescia-Padova, la Cecina-Civitavecchia e la tangenziale est di Milano.

Il governo ha poi annunciato lo stanziamento di 4 miliardi di euro per gli ammortizzatori sociali precisando che si aggiungono ai 4 miliardi di euro delle Regioni e al miliardo di euro della Finanziaria.

«Complessivamente la somma diventa di 9 miliardi» ha fatto notare lo stesso premier, Silvio Berlusconi nella conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo il consiglio dei ministri. È una cifra, ha poi rilevato,  che «riteniamo esuberante, ma noi volevamo dire ai lavoratori di stare tranquilli». Non solo: per Berlusconi «nessuno ha fatto più di noi in Europa; se ci sono cifre più imponenti – ha detto – è perchè sono state destinate a salvataggi di banche».

LG