Poste Italiane: “Per Alitalia niente soldi di conti correnti, libretti e buoni”

Poste Italiane: "Per Alitalia niente soldi di conti correnti, libretti e buoni"
Massimo Sarmi (Foto Lapresse)

ROMA – Per salvare Alitalia Poste Italiane non userà i soldi dei conti correnti, dei libretti e dei buoni postali: l’amministratore delegato, Massimo Sarmi, prova a fugare i timori che quasi tutti i correntisti di Poste Italiane hanno avuto da quando la società ha deciso di aiutare la compagnia aerea. 

Sarmi ha già iniziato a lavorare ad un nuovo piano industriale per Alitalia. L’investimento di Poste Italiane dovrebbe essere di 75 milioni. In ogni caso, ha spiegato una fonte all’agenzia Ansa, sarà una percentuale “non trascurabile” di capitale dopo l’aumento da 300 milioni. Da parte di Poste, precisa la stessa fonte, “non si registrano grandi preoccupazioni sull’adesione all’aumento di capitale”. 

Per l’investimento di Poste in Alitalia, ha assicurato Sarmi, non può “essere utilizzata alcuna risorsa proveniente né da conti correnti postali né da Buoni e Libretti Postali. Le risorse finanziarie per l’investimento  saranno reperite esclusivamente dalla liquidità disponibile di Poste“.”Le risorse finanziarie per l’investimento Alitalia saranno reperite esclusivamente dalla liquidità disponibile di Poste Italiane Spa, cioè dai ricavi delle attività industriali e di servizio del Gruppo, servizi postali, telefonia, servizi digitali. Non può invece essere utilizzata alcuna risorsa proveniente né da conti correnti postali né da Buoni e Libretti Postali: per quanto riguarda il Risparmio Postale (Buoni e libretti postali ) si tratta infatti di titoli emessi da Cassa Depositi e Prestiti e per cui Poste Italiane attraverso Bancoposta svolge l’attività di collocamento, mentre le risorse raccolte con i conti correnti sono, per obbligo di legge, investite esclusivamente in titoli di Stato. I risparmi raccolti presso la clientela di pertinenza del Bancoposta, il cui patrimonio è giuridicamente separato da quello di Poste Italiane SpA fin dal 2011, non rientrano nelle disponibilità del Bancoposta”. 

 

 

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