Poste Italiane, allarme Cisl: “A rischio 20mila posti”

Poste Italiane, allarme Cisl: "A rischio 20mila posti"
Poste Italiane, allarme Cisl: “A rischio 20mila posti”

MILANO – A rischio 20mila posti alle Poste Italiane: è l’allarme lanciato dalla Cisl, che rappresenta il 52% dei dipendenti del gruppo. Secondo il sindacato sono gli esuberi che emergerebbero dal piano industriale cui sta lavorando l’amministratore delegato Francesco Caio.

Secondo Mario Petitto, segretario della Cisl Slp, “le voci, quelle vere” sul piano industriale di Poste Italiane  indicano “17-20mila esuberi” su un organico di circa 143 mila persone.

Riguardo alla privatizzazione dell’azienda, Petitto ha sottolineato come nel progetto che sia

“stata cancellata da questo governo, dal Tesoro la quotazione come ragionata col governo Letta, con l’azionariato ai dipendenti, etc… Siamo tornati a dire che dobbiamo vendere un pezzo di Poste per fare cassa”.

In realtà il governo prevede

 “l’alienazione di una quota della partecipazione non superiore al 40%, disponendo che tale cessione si realizzi attraverso un’offerta pubblica di vendita (anche in più fasi) rivolta al pubblico dei risparmiatori in Italia, inclusi i dipendenti del Gruppo Poste Italiane, e/o a investitori istituzionali italiani e internazionali”.

Intanto i dipendenti che volessero sottoscrivere le azioni di Poste Italiane avranno diritto a quote dell’offerta riservate (tranche dell’offerta riservata e lotti minimi garantiti), vantaggi in termini di prezzo o modalità privilegiate di finanziamento.

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