Poste Italiane, approvato bilancio. Al Tesoro 287 milioni

Poste Italiane, approvato bilancio. Al Tesoro 287 milioni
Poste Italiane, approvato bilancio. Al Tesoro 287 milioni

ROMA – L’assemblea di Poste Italiane presieduta da Luisa Todini ha dato il via libera dell’assemblea ai conti 2015 chiusi con utile pari a 552 milioni (+ 160% dai 212 dell’esercizio precedente) e ricavi per 30,7 miliardi. I soci hanno anche approvato la distribuzione di un dividendo pari a 0,34 euro per azione con stacco della cedola il 20 giugno e pagamento il 22 giugno. Al Tesoro, azionista con il 64,7% di Poste Italiane, andrà dunque un assegno da oltre 287 milioni di euro. Oltre al Tesoro, in assemblea sono presenti fondi per il 10% circa del capitale.

E sarà proprio il Tesoro a decidere sulla cessione di nuove quote di Poste Italiane. L’amministratore delegato, Francesco Caio, ha precisato che la scelta di una nuova tranche di privatizzazione spetta al ministero dell’Economia, dopo le proteste in particolare del fondo Amber per le indiscrezioni circolate anche in queste settimane che avrebbero influito negativamente sull’andamento del titolo.

A confermare l’ipotesi di cessioni era stato pochi giorni fa lo stesso ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Mentre al Tesoro ribadiscono che ancora non ci sono decisioni prese (se non quella di non venire meno all’impegno con la Unione europea di portare a casa circa 8 miliardi anche quest’anno dalle privatizzazioni) e che dipenderà anche dalle condizioni del mercato, Laura Bianchi, rappresentante del fondo, ha definito “inopportune” le dichiarazioni dell’azionista pubblico, perché le ipotesi di una ulteriore riduzione della quota “scoraggiano gli investitori rimandando le decisioni di investimento al momento in cui la governance sarà più chiara”.

Del futuro della società è possibile che si parli anche al Consiglio di amministrazione di Cassa depositi e prestiti, visto che, secondo le ultime indiscrezioni, il Tesoro starebbe valutando di iniziare la nuova dismissione proprio cedendo una quota a Cdp (che è esterna al perimetro pubblico).

Nel frattempo in Senato è stata confermata la fine del monopolio sull’invio di multe e notifiche che resta previsto per il 10 giugno del 2017, così come stabilito dal primo passaggio alla Camera del disegno di legge sulla Concorrenza, che ha appena ripreso il suo iter in commissione. Una partita che a questo punto “è chiusa”, ha assicurato il sottosegretario al ministero dello sviluppo economico, Antonio Gentile, anche se il testo per l’approvazione definitiva dovrà tornare di nuovo alla Camera.

Poste al momento resta comunque “concentrata sul mercato interno”, ha spiegato Caio rispondendo a un’azionista che chiedeva se la società fosse interessata ad acquisizioni anche all’estero, pur sottolineando che “consideriamo le opportunità di acquisizione come un’opzione”.

Gestione cookie