Poste Italiane con Polis partecipa alla lotta contro l’isolamento delle periferie: 7mila Comuni sono interessati al progetto, centri con meno di 15mila abitanti (sui quasi 8mila della nostra penisola).
Il quotidiano francese Le Figaro dedica un ampio articolo, a firma di Valerie Segond, al tema e spiega il progetto Polis. “Polis” è uno strumento di lotta contro l’isolamento e l’emarginazione dei territori detti “periferici” che, in montagna o nelle campagne, hanno subito un drastico spopolamento raddoppiato dall’abbandono dei servizi pubblici.”
Le Figaro ricorda che i circa 7.000 uffici postali diventeranno sportelli unici di prossimità aperti 24 ore su 24 dove saranno riuniti una ampia gamma di servizi per i circa 16 milioni di italiani che vivono in questi piccoli centri.
Grazie a Polis i cittadini vi potranno richiedere certificati anagrafici e di stato civile, la carta d’identità elettronica, il passaporto, il codice fiscale per i neonati, certificati previdenziali e giudiziari, e numerosi altri servizi che si aggiungono a quelli postali, finanziari, logistici, assicurativi e di telecomunicazione.
Non sarà più quindi necessario spostarsi dal piccolo comune per raggiungere un centro più grande.
Ne derivano vantaggi di tipo socio-culturale, perché con più servizi messi a disposizione le persone saranno incoraggiate a rimanere, e quindi un contributo a mantenere in vita i piccoli centri preservandoli dall’abbandono; un vantaggio per l’ambiente perché gli spostamenti e quindi le emissioni da carburanti sono ridotti; un vantaggio economico a tutto tondo sia per il risparmio di denaro legato ai mancati spostamenti, sia per la ripresa economica degli abitati non più irrimediabilmente esposti all’abbandono.
Le Figaro individua nella riduzione del digital divide un altro punto nevralgico della lotta all’isolamento delle periferie del progetto Polis quando scrive:
“Con lo stesso obiettivo, Poste Italiane creerà una grande rete di coworking di 250 siti connessi. Battezzati “Spazi per l’Italia” verranno installati nel vasto patrimonio immobiliare della società. Di cui 80 siti saranno localizzati in comuni con meno di 15.000 abitanti. I primi 37 spazi apriranno entro la fine dell’anno. Queste iniziative di Poste Italiane puntano a ridurre il digital divide del territorio, ma anche a riportare abitanti e attività in questi luoghi periferici.”
Segue la traduzione dell’articolo.
Il 30 gennaio è stata presentata in pompa magna una innovazione di Poste Italiane nel quartiere Eur di Roma.
La presenza quel giorno, davanti ai 5.000 sindaci convenuti, del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha testimoniato la forte portata politica dell’evento.
“Polis” è uno strumento di lotta contro l’isolamento e l’emarginazione dei territori detti “periferici” che, in montagna o nelle campagne, hanno subito un drastico spopolamento raddoppiato dall’abbandono dei servizi pubblici.
Sviluppi/ Evoluzioni che, come in Francia, hanno finito per alimentare forti risentimenti nei confronti dello Stato.
Il progetto, il cui costo ammonta a 1,2 miliardi di euro, sarà finanziato per due terzi dai fondi del Recovery Plan europeo, con l’azienda stessa a farsi carico dell’ultimo terzo.
E la presidente di Poste italiane, Maria Bianca Farina, spiega: “L’obiettivo oggi è garantire a tutti sul territorio gli stessi diritti, le stesse opportunità, gli stessi servizi e la stessa qualità della vita”.
Così Polis trasformerà circa 7.000 uffici postali nei piccoli centri con meno di 15mila in sportelli unici di prossimità aperti 24 ore su 24.
Questi riuniranno in loco servizi un tempo frammentati, offrendo una gamma molto ampia di servizi pubblici ai circa 16 milioni di italiani che ancora vivono in questi piccoli centri: potranno procurarvisi atti di stato civile, carta d’identità elettronica, passaporti, codici fiscali per i neonati, certificati previdenziali, estratti del casellario giudiziale, dichiarazioni di smarrimento o furto, di detenzione di armi, documenti bancari, visure catastali, cartelle cliniche, procure, permessi vari. ..
Del personale sarà presente per aiutare gli utenti, che avranno accesso anche agli sportelli bancomat, a postazioni di erogazione di servizi, a armadietti per la consegna dei pacchi. E, fuori, nei luoghi di ritrovo. Saranno aggiunte circa 5.000 stazioni di ricarica per veicoli elettrici.
Ad oggi sono già operativi 40 uffici postali Polis, sono stati avviati 230 cantieri e entro la fine dell’anno saranno 1.500.
Con lo stesso obiettivo, Poste Italiane creerà una grande rete di coworking di 250 siti connessi. Battezzati “Spazi per l’Italia” verranno installati nel vasto patrimonio immobiliare della società. Di cui 80 siti saranno localizzati in comuni con meno di 15.000 abitanti. I primi 37 spazi apriranno entro la fine dell’anno.
Comprenderanno 10.000 postazioni di lavoro, ma anche luoghi di incontro, servizi condivisi, spazi dedicati agli eventi e alla formazione.
Questi siti saranno accessibili a costi molto bassi. Alcuni sindaci presenti durante la presentazione, come Riccardo Frattaroli del comune di Settefrati, si sono detti soddisfatti del notevole risparmio di tempo e denaro che questo progetto porta ai loro elettori. Queste iniziative di Poste Italiane puntano a ridurre il digital divide del territorio, ma anche a riportare abitanti e attività in questi luoghi periferici. “Quando si parla di grandi aziende pubbliche, bisogna pensare non solo al loro valore economico ma anche alla loro vocazione sociale”, ha insistito il ministro delle Finanze, Giancarlo Giorgettl. Come ex ministro delle Imprese nel governo di Mario Draghi, aveva contribuito a questo progetto.
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