La Sezione controllo enti della Corte dei conti ha approvato la Relazione sulla gestione finanziaria per l’esercizio 2019 di Poste italiane. Il bilancio d’esercizio 2019 di Poste, ricorda la Corte in una comunicato, ha riportato un utile netto di 661 milioni, superiore di 77 milioni rispetto al risultato del 2018. Alla cui realizzazione ha contribuito l’utile realizzato dal Patrimonio separato BancoPosta.
Poste Italiane, gestione finanziaria 2019 su grazie anche a patrimonio e ricavi
Aumenta il patrimonio netto della società (pari a 6.328 milioni di euro), gli investimenti industriali sono pari a un importo di 643 milioni di euro, in aumento del 40% rispetto al 2018. E i ricavi totali si attestano a 9.403 milioni, in crescita rispetto al precedente esercizio (9.289 milioni).
Trend positivo per i ricavi, pari a 11.038 milioni di euro, in crescita dell’1,6% rispetto al 2018. Grazie al buon andamento delle Strategic Business Unit Servizi Assicurativi (+13,5%), Servizi di Pagamenti, mobile e digitale (+5,7%) e Servizi Finanziari (+0,5%) i cui maggiori ricavi hanno compensato le perdite registrate dalla Strategic Business Unit Corrispondenza, pacchi e distribuzione (-2,4%).
Con riferimento al Gruppo Poste italiane, la Sezione rileva un utile di 1.342 milioni euro nel 2019, in diminuzione del 4,1% rispetto all’anno precedente (1.399 milioni), mentre il risultato operativo è in crescita del 18,3%, grazie anche alla componente fiscale straordinaria di cui ha beneficiato la controllata Poste Vita spa nel 2018 (385 milioni). In aumento dell’1,6 % i ricavi del Gruppo (pari a 11.038 milioni di euro).
Poste Italiane e l’accordo con Inps per le pensioni
Tra le note di rilievo, la sottoscrizione di un accordo con l’Inps per la fornitura del servizio di pagamento delle rate di pensione e servizi aggiuntivi. E poi la convenzione con il Mef che regola i servizi di tesoreria. E la remunerazione di altri servizi di pagamento e incasso per le pubbliche amministrazioni statali per il biennio 2019-2020. Nonché i significativi investimenti nel settore dell’Information Tecnology (circa 348 milioni di euro a fronte di 273 milioni nel 2018) che rappresentano il 54% degli investimenti complessivi. (Fonti: Ansa e Italpress)