L’amministratore delegato Matteo Del Fante lancia per Poste Italiane il nuovo piano strategico ‘The connecting platform’, centrato su un nuovo modello di servizio della rete e sulla trasformazione della logistica. Per la prima volta l’orizzonte temporale è di cinque anni. Poste guarda al 2028 puntando a fine piano a una crescita dell’utile netto a 2,3 miliardi, dei ricavi a 13,5 miliardi, dell’Ebit a 3,2 miliardi anche grazie ad un’attenta razionalizzazione dei costi. Sul fronte dei dividendi prevede un payout ratio pari ad almeno il 65% con l’obiettivo di distribuire non meno di 1 euro per azione nel 2026 e dividendi cumulati per almeno 6,5 miliardi nei 5 anni. 53 nuovi obiettivi Esg.
La guidance del nuovo piano strategico di Poste vede nei cinque anni 2024-2028 una crescita media annua di circa il 3% per i ricavi di gruppo “con contributi positivi da tutti i segmenti di business”, di circa il 4% per utile netto e Ebit, di circa il 7% del dividendo. L’Ebit cresce “con il contributo di tutte le unità di business che più che compensa l’incremento dei costi”.
Poste lancia il nuovo piano industriale in coincidenza con la chiusura del bilancio 2023 che conferma i risultati preliminari già presentati in preconsuntivo il 29 febbraio: un utile netto di 1,9 miliardi di euro (+22,1%), Ebit a 2,62 miliardi (+9,4%), ricavi a 12 miliardi (+5,4); e la proposta di dividendo in crescita a 0,80 euro per azione (+23%). Presentando i “principali punti strategici” del nuovo piano l’azienda mette il “nuovo modello di servizio e trasformazione logistica al centro della strategia”.
Il piano vara un “nuovo modello di servizio commerciale che massimizza il valore della nostra piattaforma: copertura dei clienti retail ottimizzata e supportata da soluzioni digitali; trasformazione dell’ufficio postale, da spazio dedicato alle transazioni a luogo relazionale, focalizzato sulla costruzione e il mantenimento di solide relazioni con i clienti; rinnovato focus sul segmento della clientela costituito da piccole e medie imprese”. Poi c’è la “trasformazione logistica, con la costruzione di una rete tecnologica orientata al futuro, per diventare un operatore logistico end-to-end, trasformando la rete postale in un network sempre più guidato dalla gestione dei pacchi; sviluppo di una joint venture nel settore immobiliare per la gestione del business dei pacchi e per lo sviluppo di nuovi magazzini per la contract logistics; utilizzo della tecnologia per migliorare l’efficienza operativa e la customer experience”. Nel piano trova spazio anche “la SuperApp, che incorpora il nuovo wallet per pagamenti.
Sarà completamente personalizzata rispetto al profilo del singolo cliente e, grazie a tecnologie all’avanguardia e all’intelligenza artificiale, costituirà un punto di accesso unico all’ecosistema di Poste Italiane, consentendo un’esperienza completa che massimizza il potenziale di cross e up-selling”. A sostenere la guidance anche “la razionalizzazione dei costi, attuata con un approccio conservativo e finalizzata all’efficienza, che accompagna la strategia di trasformazione”. Poste prevede poi “continui investimenti in formazione e sviluppo, numerose iniziative di diversità e inclusione per promuovere la partecipazione delle nostre persone e l’innovazione”. E porta avanti il suo “sostegno alla coesione sociale ed economica del Paese e riduzione del digital divide” attraverso il Progetto Polis. Entro il 2026, circa 7.000 uffici postali nei piccoli comuni saranno trasformati in hub di servizi digitali, per un accesso rapido e facile ai servizi della Pubblica amministrazione. Inoltre verranno messi a disposizione dei cittadini 250 spazi di co-working. Continua poi “il percorso del gruppo verso la carbon neutrality prevista entro il 2030, fissando nuovi obiettivi per migliorare la visibilità a lungo termine”. Nel piano anche la “nuova società benefit Poste Mobility e l’introduzione di un indice green, a ulteriore supporto della decarbonizzazione della logistica”. C’è “l’obiettivo di aumentare la produzione di energia rinnovabile di +40GWh nel periodo 2020-2026, attraverso l’installazione di pannelli fotovoltaici per una superficie totale di 150.000 mq”. Ma anche la “decarbonizzazione del portafoglio investimenti, con l’obiettivo ‘net zero’ entro il 2050”. Le attività finanziarie investite dei clienti crescono fino a 624 miliardi nel 2028 (da 581 miliardi nel 2023). Gli investimenti 2024-2028 autofinanziati dal gruppo sono pari a circa 5 miliardi. La posizione finanziaria netta per ‘corrispondenza, pacchi e distribuzione’ è vista in miglioramento da -2.8 miliardi nel 2023 a -0.8 miliardi a fine piano.