ROMA – La crisi ha impoverito gli italiani: secondo i dati di Bankitalia negli ultimi 4 anni le famiglie ci hanno rimesso quasi 300 miliardi di euro. Dalla fine del 2007 alla fine del 2010 la ricchezza netta delle famiglie italiane (cioè la somma di attività reali e finanziarie) è diminuita del 3,2%: da 8.925 euro a 8.640 miliardi. La ricchezza complessiva è scesa dell’1,5% solamente tra il 2009 e il 2010.
Alla fine del 2010 la ricchezza netta delle famiglie è stata pari a 8.640 miliardi di euro. La ricchezza lorda era invece pari a circa 9.525 miliardi di euro, corrispondenti a poco meno di 400 mila euro in media per famiglia.
Secondo stime preliminari, nel primo semestre 2011 la ricchezza netta delle famiglie sarebbe leggermente aumentata in termini nominali (0,4%) per effetto di un aumento delle attività sia reali (1,2%) sia finanziarie (0,4%), nonostante le passività abbiano fatto registrare un incremento del 5,4%. La ricchezza reale è quella visibile, dunque costituita da elementi fisici (case, auto, proprietà).
A fine 2010 le abitazioni rappresentavano quasi l’84% del totale delle attività reali. Alla fine del 2010 la ricchezza in abitazioni detenuta dalle famiglie italiane ammontava a oltre 4.950 miliardi di euro, corrispondenti in media a poco più di 200.000 euro per famiglia.
La ricchezza in abitazioni, a prezzi correnti, è cresciuta tra la fine del 2009 e la fine del 2010 dell’1% (circa 48 miliardi di euro). La crescita è stata molto inferiore al tasso medio annuo del periodo 1995-2009 (circa il 5,9%), a causa del rallentamento delle quotazioni sul mercato immobiliare. In termini reali, la diminuzione della ricchezza in abitazioni rispetto al 2009 è risultata pari a circa lo 0,5%.