In Italia, la povertà è un problema persistente e in aumento. I dati più recenti della Caritas Italiana rivelano che il 9,7% della popolazione, equivalente a 5,7 milioni di persone, vive in condizioni di povertà assoluta. Quasi una persona su dieci fatica a soddisfare le proprie necessità di base. Il Rapporto annuale della Caritas Italiana, intitolato Fili d’erba nelle crepe. Risposte di Speranza, presentato in occasione della Giornata mondiale dei poveri, offre un’analisi approfondita di questa situazione allarmante.
Nel 2023, la Caritas ha assistito oltre 269.000 persone tramite i suoi centri di ascolto e servizi distribuiti in 206 diocesi. Questo rappresenta un aumento del 5,4% rispetto all’anno precedente. Monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli, presidente della Caritas Italiana, ha sottolineato l’importanza di questo rapporto come strumento per dare voce ai poveri e promuovere la solidarietà, invitando la società civile a non dimenticare chi è in difficoltà.
Il rapporto Caritas evidenzia che la povertà in Italia si trasmette da una generazione all’altra. Secondo i dati Eurostat, il 34% degli adulti italiani che a 14 anni viveva in difficoltà economiche continua a trovarsi in condizioni precarie in età adulta, uno dei tassi più elevati in Europa. Solo Romania e Bulgaria registrano dati peggiori, a testimonianza di come l’eredità della povertà rimanga una sfida significativa nel nostro paese.
Il rapporto Caritas segnala anche problemi di vecchia data, come la questione abitativa. Un milione e mezzo di famiglie italiane vive in condizioni di sovraffollamento, spesso in abitazioni prive di servizi essenziali. Inoltre, molte famiglie non riescono a pagare affitto e bollette, e il numero degli sfratti continua a crescere, evidenziando la necessità di un piano nazionale per le politiche abitative.
Dopo la rimozione del Reddito di Cittadinanza, l’Italia ha introdotto l’Assegno di inclusione e il Supporto alla Formazione e al Lavoro. Tuttavia, questi nuovi strumenti, che separano tra persone occupabili e non occupabili, supportano solo 697.640 famiglie, lasciando scoperti circa 331.000 nuclei familiari, soprattutto nel Nord Italia.
Nonostante la situazione difficile, la Caritas intravede dei “fili d’erba verde”, simbolo di speranza nelle crepe della povertà italiana. Walter Nanni del Servizio Studi di Caritas ha dichiarato che il rapporto mira non solo a documentare la povertà, ma anche a mostrare le risposte della società civile e delle istituzioni. La Caritas invita tutti a collaborare per costruire un futuro migliore e più inclusivo per chi è in difficoltà, dimostrando come la solidarietà possa fare la differenza anche in contesti critici.
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