Prada smentisce ingresso cinesi nella società, le banche daranno 360 milioni di euro

Si spegne il ‘gossip’ cinese che speculava sull’ingresso del tycoon Li Qiang nell’azionariato di Praga mentre, più concretamente, le banche confermano il loro sostegno alla maison milanese e rifinanziano il debito con un nuovo prestito a 3 anni per 360 milioni di euro. L’accordo, firmato lunedì 12 luglio nell’ufficio londinese di Unicredit, servirà anche, ricorda Prada, a ”sopperire alle esigenze di sviluppo del gruppo che, grazie alla propria strategia di potenziamento del network retail, sta registrando significativi tassi di crescita delle vendite e della redditivita’, con una contestuale riduzione della posizione finanziaria netta”.

Il contratto di finanziamento è stato firmato con un pool di banche formato da Banca Imi (Intesa Sanpaolo), Unicredit, Credit Agricole, Mizuho, Hsbc, Mps, Natixis. ”I dati del primo trimestre (ricavi +26% a 366 milioni e mol a 64 milioni) sono confermati dall’andamento dei mesi successivi e si confermerà anche nel semestre il segno positivo sia per vendite che per margini” commenta un portavoce dell’azienda ricordando che il semestre si chiude a luglio e il cda esaminerà i conti le prime settimane di agosto.

 Tra i progetti della maison resta sempre l’obiettivo quotazione. ”Mai accantonato – conferma il portavoce – aspettiamo solo il momento giusto”. Nessun nuovo socio invece in arrivo. ”Prive di qualsiasi fondamento” risponde la società alle indiscrezioni di China’s Economic Observer secondo cui il finanziere cinese Lu Qiang, presidente degli outlet Foxtown, avrebbe acquisito il 13% di Prada negli ultimi due anni con l’obiettivo di arrivare fino al 20 per cento con un investimento di 450 milioni di euro.

Prada ha chiarito in una nota che il 94,89% del capitale è detenuto dalla famiglia e da Patrizio Bertelli (marito di Miuccia) mentre il residuo 5,11% è  in mano a Intesa Sanpaolo.

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