Precari tecnologici: ecco il software che trasforma gli sprechi in sussidi di disoccupazione

Pubblicato il 12 Luglio 2011 - 12:30 OLTRE 6 MESI FA

TORINO – Un software che analizza gli sprechi, ne calcola l’ammontare e li trasforma in mancati sussidi di disoccupazione. L’idea è venuta al collettivo di precari di “Il nostro tempo è adesso”, un gruppo nato a Torino, attivo sull’omonimo blog, e interessato, prima di tutto, al capitolo sprechi nel settore pubblico.

Il programma, scaricabile e disponibile su telefonini con sistema operativo Android, è stato realizzato dalla società funziona in modo semplice. Una volta che i precari hanno individuato e misurato un presunto spreco, il software analizza l’importo ed eroga sussidi virtuali. I risultati, pubblicati sul sito della Stampa, fanno riflettere: “Tramutando in sussidi gli stipendi dei nuovi sottosegretari nominati dal Governo a maggio si risparmierebbero 2.819.648 euro, aiutando con 4.700 stanziamenti di seicento euro migliaia di persone realmente bisognose. O, per citare un caso ancora più clamoroso, il mancato accorpamento dei referendum abrogativi alle elezioni amministrative, secondo il sito lavoce.info avrebbe provocato una maggiore spesa a danno dei contribuenti calcolata in 313 milioni di euro, ovvero 521.667 sussidi”.

C’è di più: il flop televisivo di Sgarbi è costato 4, 35 milioni. Abbastanza per erogare oltre 7 mila sussidi da 600 euro. E ancora: che dire dei 22o mila euro l’anno per una scuola di magistratura a Cremona mai aperta?

Il software funziona a segnalazione: chi vuole può denunciare un presunto spreco. Poi saranno i precari a verificare e il software a monetizzare. La teoria dei precari è chiara: i soldi per stabilizzare ci sarebbero,  a condizione di tagliare davvero gli sprechi.