Generali: ecco chi è il nuovo presidente Galateri, un sabaudo a Trieste

Gabriele Galateri (foto La Presse)

MILANO – Non potrebbero essere più diversi. Le uniche cose che Gabriele Galateri di Genola e Suniglia, nuovo presidente delle Generali, ha in comune col suo predecessore Cesare Geronzi sono forse il Banco di Roma, dove ha iniziato la propria carriera professionale nel 1971, e i comuni natali romani (ma è dell’urbe, non di Marino).

La città di nascita è però quasi uno scherzo dell’anagrafe, visto che più torinese non si può. Anzi, sabaudo. Come chi è figlio di un generale. 64 anni, stile e phisique du role da salotti raffinati, due terzi di nobiltà su cui si dice non ami soffermarsi, Galateri ha fatto dell’understatement la propria cifra. Entrato in Fiat nel ’77 ha passato oltre 25 anni nell’orbita degli Agnelli. Basso profilo, riservato, quasi allergico ai riflettori, nei 16 anni in cui è stato direttamente il braccio destro di Umberto, a gestire insieme l’Ifil, sulle pagine dei giornali è passato quasi inosservato.

Fino almeno alla vorticosa accelerazione che l’ha portato di passaggio anche in Fiat. Gran lavoratore, sposato con Evelina Christillin, figlia dell’alta borghesia torinese, laureato in legge, master alla Columbia university, è cavaliere del lavoro e, grazie agli anni nella multinazionale francese Saint Gobain (1974-1977), è stato insignito nel 2007 anche della Legion d’onore. Poco dopo l’uscita con ruggine dalla galassia Agnelli nel 2002 inizia la sua seconda vita professionale.

L’ex amministratore delegato di Ifi e Ifil viene chiamato al timone di Mediobanca per quattro anni (2003-2007) dopo il turbolento periodo che ha portato all’uscita di Vincenzo Maranghi. Qui si trova a metter pace tra soci e a relazionarsi con due manager come Alberto Nagel e Renato Pagliaro. In Cda proprio quell’anno entra anche il socio Vincent Bollorè e non sfugge allora che Galateri parla correntemente francese e inglese. Geronzi è in quel mmento con Capitalia al tavolo dei soci. A breve, nel giro del mondo che porterà alla super-Unicredit, il finanziere sabaudo dovra’ farsi indietro per lasciar spazio al banchiere di Marino.

Nel frattempo, ha dato prove di abilità nel tessere una rete tra il mondo interno e quello esterno alla banca. Dicono sia stato cruciale il suo contatto con Cesare Alierta per riportare Telefonica alla trattativa su Olimpia. Alla fine, conquistata la fiducia anche degli altri soci Telco, quando lascia Piazzetta Cuccia deve aspettare solo pochi mesi per la nuova sfida. Dagli anni nella galassia Agnelli alla ‘grande Galassia’: Galateri si è ormai conquistato un immagine da campione nel riportare la calma dopo la tempesta. Con questi auspici atterra nel dicembre 2007 in Telecom, che ancora deve digerire del tutto il riassetto dopo il divorzio da Marco Tronchetti Provera ed è già stata scossa dallo scandalo delle intercettazioni illegali.

Nelle Generali è già stato vice presidente per conto di Piazzetta Cuccia e ne conosce bene il management. Già prima non era digiuno di assicurazioni, avendo presieduto negli anni all’Ifil anche Toro, per accompagnarla alla vendita. Il sito di gossip Dagospia, ne ha parlato come di un ”presidente di campanello”, e ancor piu’ caustico ha annunciato il suo arrivo al vertice con un ”E adesso, un bel centrotavola…’ A Trieste Galateri sarà un presidente senza deleghe, se non – forse – quelle nella comunicazione (istituzionale) in cui neppure va troppo forte. Se solo manterra’ fede alla sua stella più recente di saper portare quiete dopo la burrasca a Trieste avrà comunque vinto una sfida importante.

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