Produzione industriale, l’Italia (+7%) guida la ripresa. Ma rispetto al 2008 è ancora notte fonda

Pubblicato il 14 Ottobre 2009 - 13:40 OLTRE 6 MESI FA

produzioneBoccata d’ossigeno per l’industria italiana ma la febbre resta alta: la fotografia di Eurostat conferma la preoccupazione, espressa anche dalla Marcegaglia per Confindustria, rispetto a una Finanziaria che resta ancora del tutto inadeguata nell’affrontare la congiuntura attuale.

I dati sulla produzione industriale di agosto, resi pubblici dall’istituto di statistica Eurostat, mandano un segnale positivo sulla possibile uscita dalla crisi economica. La luce alla fine del tunnel, però, appare ancora lontano perché, se la produzione sale sensibilmente rispetto al mese precedenti, i dati annui fanno registrare ancora un calo a due cifre.

La novità principale è che a tirare il gruppo dei paesi che cercano uscire fuori dalla recessione c’è l’Italia che fa registrare un incremento del 7%  rispetto a  luglio.

Secondo i dati di Eurostat, la produzione industriale é cresciuta per il quarto mese consecutivo sia nella zona euro che nell’Europa allargata a 27, rispettivamente dello 0,9% e dello 0,6%.

Fanalino di coda è l’ Irlanda  dove si registra un calo del 16,7%. Produzione industriale in crescita dell’1,9% in Francia e dell’1,5% in Germania. In calo, invece, nel Regno Unito che segna un -2,6%.

I segni della recessione, comunque, restano evidenti. Su base annua, infatti, rispetto all’agosto 2008 la produzione industriale è calata vistosamente: del 15,4% in Eurolandia e del 13,5% nell’intera Unione europea. In Italia il calo è ancora più pronunciato:  -18,3%.

Non a caso, intervenendo davanti alla commissione Bilancio di Senato e Camera, il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia aveva duramente criticato la Legge Finanziaria, giudicandola «largamente insufficiente rispetto alle richieste». Per uscire dalla crisi, secondo la Marcegaglia, l’industria ha bisogno di un aiuto  mirato e sostanzioso: 300 milioni l’anno per industria 2015, sostegno a ricerca e innovazione, aumento dello stanziamento previsto (280 milioni) per le piccole e medie imprese. Il dato di agosto, insomma, da solo non fa primavera e per il leader degli industriali serve, ora più che mai, «una politica di lungo respiro».

Secondo i dati dell’ufficio europeo di statistica, l’incremento più considerevole della produzione industriale su base mensile in agosto si è registrato nel settore dei beni di consumo durevoli (+5,3% nella zona euro e +4,5% nell’Ue-27). Bene anche i beni di investimento (+1,1% nella zona euro e +1,3% nell’Ue-27) e i beni intermedi (+0,5% e +0,6%).

La produzione di beni di consumo non durevoli è invece tornata a calare (-1,3% nella zona euro e -0,7% nell’Ue-27).