ROMA – A riordino non concluso, sono poche le risorse a disposizione delle Province e potrebbero non bastare a “garantire servizi di primaria importanza”. Lo osserva la Corte dei Conti nella relazione sulla finanza locale inviata nei giorni scorsi al Parlamento. Senza interventi “la forbice tra risorse correnti e fabbisogno” tende a una “profonda divaricazione, difficilmente sostenibile per l’intero comparto”.
I magistrati contabili ricordano di avere già espresso le loro preoccupazioni con un’altra relazione ad hoc sulle Province, anticipata rispetto all’intero esame della finanza locale per “ragioni connesse alla situazione di criticità (per certi versi emergenziale)” legata all’attuazione della Riforma Delrio. A maggio, nella relazione sulla “spesa per il personale degli enti territoriali”, ila Corte dei Conti aveva già manifestato preoccupazioni per il ritardo che sta incontrando l’attuazione del riordino delle Province.
“Lo stato di precarietà della situazione finanziaria degli enti di area vasta e l’aggravamento ipotizzato, soprattutto nella prospettiva dell’esercizio in corso – sottolinea la Corte – stanno avendo progressiva conferma, considerata la fase avanzata della gestione 2015 e la mancanza di novità sul fronte dell’attuazione del riordino”. Il riferimento è, in particolare, “alle ricadute sulle gestioni finanziarie interessate, generate dall’anticipazione degli effetti finanziari relativi ai tagli di spesa disposti dalla Legge di stabilità 2015, rispetto all’alleggerimento della spesa corrente che sarebbe dovuto conseguire al trasferimento degli oneri del personale a seguito della riallocazione delle funzioni non fondamentali”.
Nel quadro critico in cui si trovano le Province, sottolineano i giudici contabili, “di relativa efficacia appaiono le misure” previste nel decreto Enti Locali “in tema di trasferimento del personale appartenente ai ruoli della polizia provinciale e quelle riguardanti la modulazione delle sanzioni per il mancato rispetto dei vincoli del Patto di Wtabilità per il 2014”.