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Pubblica Amministrazione, nei documenti non si potrà più scrivere ”razza”

Addio al termine obsoleto e fastidiso come quello di “razza” nei documenti della Pubblica Amministrazione. La parola razza sarà sostituita da “nazionalità”. Alla Camera sì unanime delle commissioni Lavoro e Affari costituzionali all’emendamento del Pd presentato da Arturo Scotto.

Addio alla parola “razza” nei documenti della Pubblica Amministrazione

Si tratta anche di una decisione che segue una grossa polemica che era divampata nelle scorse settimane dopo le parole del Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida che aveva parlato in un’occasione di “sostituzione etnica“. Il Ministro poi aveva corretto comunque il tiro, dichiarando: “Credo che sia evidente a tutti che non esiste una razza italiana. È un falso problema immaginare un concetto di questa natura. Esiste però una cultura, un’etnia italiana“.

Le polemiche per le parole del ministro Lollobrigida

“Sostituire la parola ‘razza’ con ‘nazionalità’ negli atti pubblici mi trova del tutto d’accordo. In questo caso, per quanto concerne l’intervento in tal senso nei documenti statali, non posso che condividere l’emendamento Scotto” ha detto in seguito Lollobrigida commentando la proposta presentata in Commissioni Lavoro e Affari costituzionali della Camera e dichiarata “ammissibile”, su cui il governo sarebbe intenzionato a rimettersi al parere delle stesse commissioni, dando così il via libera al cambiamento di termine.

Lollobrigida spiega di “non parlare a nome del governo, ma da parte di Fdi posso assicurare che non c’è alcun problema in quest’ottica, io stesso avevo fatto riferimento alla Costituzione, tanto meglio se si interviene sui documenti pubblici, perché il termine nazionalità è molto più preciso e caratterizzante”. “Dico questo oggi – conclude il ministro – in coerenza con quanto già detto in passato”.

 

 

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