Una nuova misura sperimentale offrirà, per un anno intero, quasi 1.400 euro al mese ad alcuni beneficiari: tutti i requisiti.
Il Governo ha introdotto un nuovo assegno assistenziale, esente da imposizione fiscale, non pignorabile e con durata sicura di un anno. La misura sarà infatti valida dal primo gennaio 2025 al 31 dicembre 2026. Si tratta di una novità importante, tesa al il miglioramento delle condizioni di vita dei soggetti più fragili. Trattandosi di una misura sperimentale, il Governo e l’INPS ne monitoreranno l’efficacia e l’impatto economico, così da poter decidere se è possibile considerare eventuali proroghe o modifiche future.
Il contesto normativo che ha dato origine al nuovo bonus è denominato Nuovo patto per la terza età ed è stato introdotto dal D. Lgs. 29/2024, in attuazione della legge delega n. 33/2023. Il provvedimento del Governo Meloni mira a migliorare la qualità della vita degli anziani attraverso una serie di misure di promozione della dignità, dell’autonomia, dell’inclusione sociale e dell’invecchiamento attivo.
Le misure principali del patto prevedono quattro nuove iniziative. Si parte con una sperimentazione incentrata sullo sviluppo della sanità preventiva e sulla telemedicina, ovvero su incentivi alle politiche attive per l’estensione dell’accesso a strumenti di assistenza da remoto o convenzionata a domicilio. Sono poi previste misure ad hoc per combattere l’isolamento e la deprivazione relazionale e affettiva. La terza politica riguarda invece la promozione della coabitazione solidale domiciliare e intergenerazionale. E infine c’è la misura economicamente più rilevante, il nuovo assegno di assistenza: un sussidio da 850, che può portare a entrate per quasi 1.400 euro al mese garantite dall’INPS.
L’INPS corrisponde un assegno per gli anziani da quasi 1.400: a chi spetta
Dunque, già a partire dal primo gennaio 2025, l’INPS erogherà agli anziani il nuovo assegno di assistenza di 850 euro mensili. Tale importo è cumulabile all’assegno di accompagnamento di 531,76 euro (la prestazione di assistenza erogata alle persone con invalidità civile accertata al 100% e non autosufficienti), ed è così che si arriva a un totale garantito di 1.380 euro mensili.
Come anticipato, l’assegno non sarà soggetto a tassazione e non potrà essere pignorato. L’aiuto serve a remunerare il costo del lavoro di cura e assistenza svolto da lavoratori domestici, badanti o da imprese qualificate nel settore dell’assistenza sociale non residenziale. Vale quindi come contributo per anziani non autosufficienti con almeno 80 anni di età e con riconosciuto livello di bisogno assistenziale gravissimo.
C’è anche un limite reddituale: l’ISEE del beneficiario per le prestazioni agevolate di natura sociosanitaria non deve superare i 6.000 euro. Nei piani del Governo l’erogazione dell’assegno di assistenza dovrebbe stimolare la domanda di servizi di cura e assistenza, favorendo così anche l’occupazione nel settore. Si spera poi di poter ridurre la necessità di ricoveri ospedalieri e altre forme di assistenza sanitaria costosa.
Ovviamente, il bonus da quasi 1.400 nasce principalmente per garantire risorse utili a chi ha bisogno di essere assistito ventiquattro ore su ventiquattro. Le domande per l’assegno potranno essere rivolte all’INPS non appena l’istituto formalizzerà l’apertura del bando ufficiale.