MILANO – Rcs Bazoli: “Cairo quando esce da una stanza spegne la luce”. “Io sconfitto per l’Opa sul Corriere? Ho lasciato i miei incarichi. E poi consiglierei di aspettare un momento. Oggi non so proprio come andrà a finire”. Così Giovanni Bazoli, ex presidente di Intesa Sanpaolo, in una lunga intervista rilasciata a Ezio Mauro di Repubblica in cui spiega: “Ho conosciuto Cairo solo recentemente, ma mi è sembrato serio, umile, libero politicamente. Ed è uno che quando esce da una stanza spegne la luce”. ”
Intesa Sanpaolo, essendo il principale creditore di Rcs, è interessata a una soluzione proprietaria che assicuri la migliore gestione dell’azienda”, rileva Bazoli. “Se non si fosse ammalato avrei appoggiato Rotelli, che aveva per l’editoria una vera passione, più forte persino di quella per la sanità”. In merito al referendum istituzionale, “io non ho preso posizioni politiche da quando sono impegnato in banca, ma sono anche docente di diritto pubblico. È una brutta riforma, scritta male, ma è meglio che nessuna riforma. E temo che se saltasse, diventerebbe impossibile riformare alcunché”, afferma Bazoli.
E’ vero che prima di morire l’Avvocato le passò il testimone del Corriere?
“E’ vero che volle vedermi quando stava già molto male, e la Fiat forse stava peggio. Andai a trovarlo a casa. “Noi insieme a Milano abbiamo fatto finora una storia positiva – disse -: adesso facciamo un accordo a due per il futuro di Rcs”. C’è un patto di sindacato, risposi, non si può. Allora aggiunse: “Dirò comunque a Grande Stevens di decidere sempre d’accordo con lei””.Ma oggi la Fiat è uscita dalla Rcs firmando un’intesa con il nostro editore, il Gruppo Espresso. Si aspettava questa decisione?
“Devo dire di no, mi ha stupito, anche se sapevo che la Fiat si era disamorata di Rcs, anche a causa dei dissidi tra i soci”. (Ezio Mauro, La Repubblica)