Reddito di cittadinanza, come cambia: l’assegno alle imprese che assumono disoccupati

Reddito di cittadinanza, come cambia: l'assegno alle imprese che assumono disoccupati
Reddito di cittadinanza, come cambia: l’assegno alle imprese che assumono disoccupati

ROMA – Il decreto che metterà nero su bianco criteri e condizioni per ottenere il reddito di cittadinanza, inizialmente previsto per fine anno, dovrebbe arrivare a gennaio: intanto, è circolata la bozza del provvedimento che contiene alcune novità, prima fra tutte il coinvolgimento delle imprese che beneficeranno di incentivi ad assumere disoccupati. Il piano integrato comprende oltre ai potenziali percettori del sussidio e ai centri per l’impiego, anche le imprese, gli enti di formazione e le agenzie per il lavoro.

Si parte ad aprile. Si prevede un ciclo di 18 mesi per l’erogazione del sussidio: a marzo prossimo i candidati potranno presentare le proprie credenziali per ottenere l’identità digitale che accompagnerà l’attestazione della condizione di reddito: ad aprile, svolte le verifiche incrociate tra Poste e Inps, saranno spedite le carte elettroniche dove saranno caricati gli importi del reddito di cittadinanza.Una volta ricevuta la carta partirà l’iter.

L’assegno passa alle imprese che assumono disoccupati. Questa la novità più importante: secondo la bozza presa in visione dal Corriere della Sera, “alle aziende che danno lavoro direttamente a un beneficiario della misura viene indirizzato l’importo dell’intero reddito percepito dal neo-assunto per i mesi rimanenti fino alla fine del ciclo (o comunque per un minimo di cinque mesi)”. 

Qualora impresa e lavoratore stipulino un patto formativo di almeno cento ore il contributo statale raddoppia. Il 50% del reddito sarà corrisposto all’impresa, a fine ciclo, nel caso il destinatario del reddito sia accompagnato con un corso di formazione per l’impiego (l’altro 50% va al formatore, ente di formazione o agenzia del lavoro che sia).

Quanto. Secondo la bozza sono previste due voci: una riguarda l’integrazione al reddito (variabile), l’altra il contributo per l’affitto (280 euro mensili ma solo a chi non ha una casa di proprietà, chi paga un mutuo riceverà un sostegno). Stime e simulazioni del caso indicano una situazione del genere: un adulto single percepirà 500 euro di integrazione al reddito, due adulti 700, due adulti con due figli minorenni 900, tre adulti con due minorenni 1050 (importo massimo).

 

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