Reddito di cittadinanza: dopo un anno o accetti il lavoro o perdi l’assegno, dice la bozza

Reddito di cittadinanza: dopo un anno o accetti il lavoro o lo perdi. Dice la bozza
Reddito di cittadinanza: dopo un anno o accetti il lavoro o lo perdi. Dice la bozza

ROMA – Dopo un anno in cui si è entrati nel percorso del reddito di cittadinanza “la prima offerta utile di lavoro congrua” che arrivi va accettata altrimenti si perde il sostegno. Lo prevede la bozza del decreto. Decade, come si legge, non solo chi “rifiuta una offerta congrua dopo averne già rifiutate due” ma anche chi “rifiuta un’offerta congrua dopo il dodicesimo mese di fruizione del beneficio, indipendentemente dal numero di offerte precedentemente ricevute”.

Ma cosa si intende per “offerta congrua”? Secondo i criteri previsti in tutte le bozze circolate finora, si intende un lavoro entro i 100 km dalla residenza nei primi 6 mesi di percezione del reddito, che salgono a 250 km superati i sei mesi. Oltre questi mesi, per chi quindi ottiene un rinnovo del beneficio, è considerata congrua una offerta di lavoro “ovunque nel territorio italiano”, in caso in famiglia non ci siano né minori né disabili. A chi accetta un lavoro così lontano verranno corrisposte tre mensilità aggiuntive di reddito, dopo aver iniziato con il nuovo impiego, “a titolo di compensazione per le spese di trasferimento sostenute”.

La carta attraverso la quale viene erogato il reddito di cittadinanza consentirà di fare anche un bonifico mensile per l’affitto. I limiti al prelievo in contanti vanno da un massimo di 100 euro al mese per un single, a 210 euro al mese per una famiglia numerosa, secondo la scala di equivalenza (0,4 per ogni componente maggiorenne, 0,2 per ogni minore con un massimo di 2,1, quindi al massimo 210 euro). Nelle ultime bozze è saltato il divieto esplicito di utilizzare i soldi del reddito per il gioco d’azzardo, pena la perdita del beneficio. Ma non è escluso che la previsione possa essere reinserita nella stesura finale del testo. 

 

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