Reddito di cittadinanza agli stranieri in Italia da 10 anni: chi può richiederlo

Reddito di cittadinanza agli stranieri in Italia da 10 anni: chi può richiederlo
Reddito di cittadinanza agli stranieri in Italia da 10 anni: chi può richiederlo (foto Ansa)

ROMA  –  Il reddito di cittadinanza andrà anche agli stranieri in Italia da almeno dieci anni. E’ uno dei dettagli che emergono dalla bozza di decreto, con 27 articoli, che delinea i tratti essenziali e i requisiti stringenti, insieme alle misure per contrastare eventuali furbetti. ‘Conditio sine qua non’ del provvedimento, la necessità di accettare almeno una delle tre offerte di lavoro che verranno avanzate a chi accede al beneficio. 

Della misura per contrastare la povertà – che partirà ad aprile e non verrà concessa oltre 18 mesi – potranno usufruire anche i residenti in Italia in modo continuativo da almeno dieci anni al momento della presentazione della domanda.

La norma riguarda i nuclei familiari con un reddito Isee inferiore a 9.360 euro e un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore ai 30 mila euro.

Le risorse per un anno intero sono pari 8,14 miliardi per 4,34 milioni di persone, in totale 1.375.000 famiglie. E sono Campania, Sicilia e Lazio le regioni in testa per numeri assoluti ad ospitare chi lo potrà ottenere. A seguire, Lombardia, Puglia e Piemonte. Al centro nord la percentuale di nuclei beneficiari è prevista pari al 47% . Al sud e Isole riguarda il 53%. I single che potranno chiedere il reddito risultano il 27%, mentre è al 23% la platea dei nuclei con tre componenti, al 21% la famiglia composta di quattro persone.

Con il decreto arriva la carta Rdc. Oltre al soddisfacimento delle esigenze previste per la carta acquisti, la Rdc permette di effettuare prelievi di contante entro un limite mensile non superiore ad euro 100 per un singolo individuo, moltiplicato per la scala di equivalenza. Ma è vietato fare consumo di beni e servizi che provengono dal gioco di azzardo e che portano alla ludopatia, pena la revoca del beneficio.

Quanto alle possibili frodi, chiunque chieda il reddito di cittadinanza fornendo con dolo dati e notizie che non rispondono al vero, incluso l’occultamento di redditi e patrimoni, è punito con la reclusione da uno a sei anni oltre alla decadenza dal beneficio e al recupero di quanto indebitamente percepito.

In caso di dolo il reddito non può essere richiesto se non dopo dieci anni dalla sanzione Niente reddito di cittadinanza, invece, ai nuclei familiari che hanno fra i loro componenti soggetti disoccupati a seguito di dimissioni volontarie nei dodici mesi successivi alla data delle dimissioni stesse, fatte salve le dimissioni per giusta causa. 

Per ottenere il reddito nessun componente del nucleo familiare deve essere intestatario a qualunque titolo o avente piena disponibilità di veicoli immatricolati la prima volta nei sei mesi precedenti la richiesta, ovvero di autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc nonché motoveicoli di cilindrata superiore ai 250 cavalli immatricolati la prima volta nei due anni antecedenti, fatti salvi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista un’agevolazione fiscale a favore di persone con disabilità. Nessun componente del nucleo familiare deve essere intestatario o avere disponibilità di barche. 

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