ROMA – Redditometro, i chiarimenti:contraddittorio, medie Istat… Il nuovo redditometro, rivisto e corretto dopo le polemiche e i timori sui poteri d’indagine fiscale da conferire all’Agenzia delle Entrate, è praticamente pronto dopo gli aggiustamenti recepiti. Nei prossimi giorni è attesa la circolare che renderà pubblica la nuova versione, depurata degli accenti meno condivisi.
Gli scostamenti rilevati rispetto a quanto dichiarato saranno calcolati su beni come auto e immobili, contro i valori statistici saranno ammessi anche ragionamenti e prove verbali, le famigerate medie Istat verranno utilizzate solo in seconda battuta, cioè nel secondo contraddittorio.
Il Sole 24 Ore ha anticipato le linee guida del nuovo strumento di accertamento fiscale, con la descrizione del suo iter standard e distinguendolo in due fasi.
Fase 1. Tutto comincia con la selezione dei contribuenti da sottoporre ad accertamento. Lo si farà solo sulla base di dati certi, ovvero le voci di spesa note all’Agenzia delle Entrate attraverso le banche dati come l’Anagrafe Tributaria: solo così è possibile conoscere i costi sostenuti per l’accensione di un mutuo per l’acquisto di una casa, o di un’automobile, pacchetti di viaggio di lusso o acquisti monitorati dallo spesometro, partecipazione ad aste di quadri o simili.
Quando l’Agenzia rileva uno scostamento superiore al 20%tra spese note e dichiarazione dei redditi (per es. reddito dichiarato 20 mila, reddito ricostruito 60 mila), chiama il contribuente a dare spiegazioni. La novità di questo primo contraddittorio sta nel fatto che può avere carattere non diciamo amichevole, ma conciliante: il contribuente può addurre ragionamenti sensati, difendersi a voce, documentare all’impronta, per es., la donazione da parte dei genitori di una somma per l’acquisto della casa (basta portare il bonifico). In questo caso, l’Agenzia archivia subito.
Fase 2. Si accede a questo passaggio solo nel caso le giustificazioni addotte siano insufficienti o comunque non convincano il Fisco. ‘ qui che l’Agenzia può far valere le medie Istat sulle spese non note (non riscontrabili nell’Anagrafe Tributaria). In questo secondo contraddittorio si realizza un vero e proprio accertamento sintetico che può incrementare ulteriormente il reddito ricostruito.
Ma anche qui, se si è in grado di dimostrare, anche verbalmente, che a pranzo si è ospiti d un parente, o che dal parrucchiere non ci si va mai, si possono abbassare gli importi della media Istat (e quindi ridurre e giustificare gli scostamenti). L’assenza di giustificazioni porta all’accertamento vero e proprio, cioè al contenzioso.
Anche qui, se il contribuente non accetta le contestazioni, ha due strade alternative al contenzioso: un accordo di adesione con sconto finale sull’addebito, o, per le liti fino a 20 mila euro, può accedere alla mediazione (anche qui sconto sulle sanzioni).