ROMA – Redditometro: nella lettera lo spazio per difendersi. Partite le prime ventimila lettere dall’Agenzia delle Entrate (in qualche caso siamo già in fase di contraddittorio) sugli scostamenti “eclatanti” tra spese effettuate e reddito dichiarato (in genere più del 20% di Unico), vediamo come sia possibile, già da subito, ribattere alle contestazioni del Fisco. Lo spazio c’è, è nella stessa lettera con cui il Fisco ti invita al contraddittorio (il giorno e l’ora a meno che non si preferisca fissare un’altra data, ma entro 15 giorni dal ricevimento della lettera). Il prospetto allegato alla lettera consente di indicare saldi iniziali e saldi finali dei conti correnti.
Nel prospetto metti i saldi del conto corrente. E’ importante perché l’indicazione precisa dei movimenti bancari può giustificare si dal primo incontro la regolarità della propria condotta retributiva (con scostamenti che non superano il 20%). Per esempio, le disponibilità sul conto corrente possono giustificare gli incrementi patrimoniali utili per un investimento immobiliare che l’Agenzia delle Entrate non sa motivare a partire dal reddito dichiarato. Il fatto è che, come ovvio, un investimento per l’acquisto di una casa è spalmato per esempio su 5 anni, quello dell’accertamento e i 4 precedenti, ma il redditometro non se ne accorge.
Integrazioni, modifiche. In questo caso, l’incremento patrimoniale nel contraddittorio va considerato al netto dei disinvestimenti effettuati. Nella lettera però si possono offrire delucidazioni significative. Nel prospetto sono riepilogate le spese che risultano sostenute: nella prima colonna le spese certe presenti in Anagrafe tributaria; nella seconda le spese basate sui dati certi (possesso abitazione, mezzo di trasporto); nella terza è a disposizione del contribuente lo spazio “per integrare o modificare gli importi indicati”.
Se hai comprato casa. Integrazioni che potrebbero essere diverse. Il prezzo nell’atto di acquisto magari non corrisponde alla spesa sostenuta nell’anno di acquisto dell’immobile perché nel contratto preliminare il contribuente ha già versato parte dell’importo contestato. Se modifiche e integrazioni non riportano il livello di scostamento spese-reddito sotto il 20%, si può dimostrare che la maggiore capacità di spesa (e quindi la maggiore capacità contributiva desunta dal redditometro) è il risultato di accantonamenti di risparmi riferibili ad annualità precedenti o il frutto di una spesa sostenuta da terzi (in questo caso è meglio registrare direttamente nell’atto di compravendita di un immobile l’indicazione che l’acquisto è stato fatto grazie a donazioni in denaro di terzi, per esempio familiari).