Redditometro. Tenete gli scontrini, registrate le spese: i controlli fai da te

Redditometro. Tenete gli scontrini, registrate le spese: i controlli fai da teue

ROMA – Redditometro 2013: raccogliete in una cartellina tutti gli scontrini delle spese “importanti” e tenete un registro della contabilità: il Fisco potrebbe venire a chiedervi conto delle vostre uscite e chiedere dei controlli fai da te. A tal fine è bene tenere dei riscontri. Ricordiamo che il nuovo Redditometro controlla i redditi dal 2009 in poi.

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Funzionerà così. Ogni anno l’Agenzia delle Entrate sceglie le tipologie di contribuenti da verificare e ne esamina le relative dichiarazioni. Utilizza dapprima le banche-dati che compongono l’Anagrafe tributaria, riempiendo le caselle relative alle 56 voci di spesa del Redditometro. Trenta le riempie attingendo ai dati dalle banche-dati, 26 voci mettendo a confronto, se ci sono, eventuali dati emergenti dall’Anagrafe tributaria con le medie dell’Istat relative al tipo di famiglia cui appartiene il contribuente e alla sua area geografica. Arrivati a questo punto, se il Fisco troverà delle incongruenze superiori al 20%, andrà a bussare alla porta del contribuente e  inizierà il contraddittorio. E’ a questo punto che il cittadino può andare a controllore scontrini e ricevute per dimostrare, ad esempio, che la casa l’hanno pagata i genitori, che l’auto è un regalo di uno zio ricco.

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Ma se il Fisco non sarà comunque convinto procederà con un vero atto di accertamento che può essere impugnato presso le commissioni tributarie ma che comporta un pagamento, a titolo provvisorio, di un terzo delle maggiori imposte che il contribuente dovrebbe versare nel caso perdesse il ricorso (salvo che il giudice non ne sospenda il pagamento).

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