ROMA – Dalla casa alla pay tv, passando per i libri scolastici e le spese per bigiotteria, parrucchiere, animali domestici. Con il nuovo redditometro 2012 il Fisco vuole sapere proprio tutto di noi. Ma come facciamo a sapere se stiamo spendendo più di quello che gli 007 del Fisco ritengono essere il nostro tenore di vita?
I controlli incrociati del nuovo redditometro scattano in automatico quando due valori discordano per più del 20%. In quel caso l’Agenzia delle Entrate ci chiederà conto della discrepanza e inizierà una partita tutta da giocare. Il Corriere della Sera ci offre alcuni esempi sui possibili scenari che si potrebbero profilare per i contribuenti.
Supponiamo che il contribuente possegga un’automobile per la cui manutenzione spende 5 mila euro l’anno, come risulta dalle relative ricevute. Nel momento in cui quel contribuente venisse sottoposto a una verifica di coerenza da parte dell’Agenzia delle Entrate, questa andrebbe a verificare sulle tabelle dell’Istat qual è la spesa media per una simile manutenzione, e tra i due valori, quello dichiarato e quello medio, gli imputerebbe il maggiore. Oppure nel caso i beni in questione siano apparecchi per telefonia e/o le relative spese di utilizzo, il Fisco metterebbe a confronto la spesa che risulta dal contribuente con la media Istat per la tipologia di nucleo familiare di appartenenza. E anche in questo caso assumerebbe il valore più alto.
E quali sono le medie fornite dall’Istat? Si tratta dei valori riportati nella serie “Spesa media mensile familiare”. Anche qui il Corriere ipotizza un esempio relativo al 2011:
Per una coppia con figlio che vive a Milano l’Istat ipotizza una spesa mensile media per alimentari e bevande di 579,45 euro, che equivale a circa 7 mila euro annui. Ma se i figli diventano due l’esborso mensile medio diventa di 642,97 euro, un valore che, per lo stesso tipo di famiglia, a Roma scende a 585,61 euro e a Napoli invece sale a 634,07 euro.
In sostanza, a una prima fase di controlli automatizzati dovrebbe seguire un successivo stadio di confronto personalizzato, indispensabile per transitare dal generale al particolare mediante un percorso di adattamento che tenga conto delle peculiarità di ogni singola posizione. Ma quali sono gli strumenti di cui il contribuente può avvalersi per giustificare la correttezza della propria posizione? Necessario è riuscire a ricostruire la “vita finanziaria” propria e della famiglia, dimostrando un livello di spesa inferiore a quello presunto, oppure l’esistenza di redditi legittimamente non dichiarati, oppure ancora di disponibilità accumulatesi nel tempo.
Ecco allora tutte le spese a cui fare attenzione se non si vuole finire imbrigliati nelle maglie di un fisco particolarmente attento.
Le spese per la casa
Si parte dal bene di prima necessità per eccellenza che, guarda caso, risulta il piu’ tartassato dalle tasse: l’abitazione principale. Le voci di spesa analizzate riguarderanno proprio l’acquisto della casa e di altre abitazioni, le spese per accendere mutui, per effettuare ristrutturazioni, intermediazioni immobiliari, ma anche per pagare eventuali collaboratori domestici, l’acquisto di elettrodomestici, apparecchiature elettroniche, arredi, nonché bollette per la fornitura di energia elettrica, fino alla telefonia fissa la fornitura di gas.Le spese per il trasporto
Nelle voci di spesa analizzate dal nuovo redditometro 2012/2013 compaiono anche quelle effettuate per il trasporto. Spese per automobili, ma anche minicar, caravan, moto, natanti ed imbarcazioni, aeromobili, fino ai mezzi di trasporto in leasing o noleggio. Nelle spese per i trasporti, occhio alle assicurazioni Rc auto, Rc moto, ecc.
Le spese per l’assicurazione
In tema di assicurazione, il redditometro nelle sue 100 voci di spesa considera anche le polizze sulla vita contratte dal contribuente.
Le spese per l’istruzione
Le spese per l’istruzione dei figli sono anch’esse una voce di spesa contenuta nel nuovo redditometro. Le rette per l’asilo nido, la scuola per l’infanzia, la scuola primaria e quella scuola secondaria, fino ai corsi di lingue ed eventuali soggiorni studio all’estero, ma anche le spese per l’istruzione dei figli piu’ grandi, quindi la frequenza di università, master, corsi di preparazione ali esami, la frequenza di scuole di specializzazione, fino ai canoni di locazione per studenti
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